domenica 30 aprile 2017

Albo d'oro F1: 2006

Il Campionato del Mondo di Formula 1 2006 vide la conferma al vertice di Fernando Alonso e del team Renault, al suo ultimo anno di collaborazione con il fornitore di pneumatici Michelin. A contendere il titolo all'asturiano questa volta ci pensò sua maestà Michael Schumacher, nuovamente competitivo dopo un 2005 difficile. Alonso partì al meglio con sei vittorie e tre secondi posti nelle prime nove gare dell'anno, ma la decisione della FIA di abolire il Mass Dumper e la crescita della Ferrari consentirono la rimonta del Kaiser, giunto a pari merito del fenomeno di Oviedo a due gare dal termine. Proprio sul più bello però la Rossa tradì il Campione tedesco, abbandonandolo mentre si trovava in testa nel penultimo GP del Giappone. La sfortuna di Schumi lo segue anche nella successiva trasferta ad Interlagos, dove tra mille difficoltà si rende comunque protagonista di una gara leggendaria nel giorno del suo primo ritiro dalla F1 terminando al quarto posto con una serie di sorpassi da manuale. Anche a causa del calo di affidabilità delle ultime gare, la Ferrari si lascia soffiare il titolo costruttori dalla casa francese.

Il film della rimonta di Schumi nel GP del Brasile 2006

Al posto della Minardi debutta la Scuderia Toro Rosso, team satellite della Red Bull Racing. La Sauber venne acquisita dalla BMW, che quindi appiedò la Williams con l'obiettivo di costruire un proprio team. Destino analogo per la BAR, divenuta Honda dopo l'avvenuto acquisto dell'intera società da parte del colosso nipponico. La casa del sol levante aumentò ulteriormente il suo impegno nel Circus fondando la Super Aguri insieme all'ex pilota Aguri Suzuki, girandovi Takuma Sato, sostituito da Rubens Barrichello. La Jordan cambiò la propria denominazione in Midland F1 (mutata poi in Spyker MF1 Team nelle ultime tre gare della stagione).
Felipe Massa passò dalla Sauber alla Ferrari. Potendo disporre di una vettura molto più competitiva il pilota brasiliano si rese protagonista di una stagione in crescendo culminata con le sue prime vittorie in carriera in Turchia e nel suo circuito di casa.
Nico Rosberg esordì in Formula 1 andando ad affiancare Mark Webber in Williams. A sorpresa Juan Pablo Montoya annunciò il suo addio alla F1 dopo il Gran Premio degli Stati Uniti, passando alle competizioni NASCAR e lasciando il suo posto in Mclaren al collaudatore Pedro de la Rosa. Robert Kubica sostituì Jacques Villeneuve a metà stagione in BMW Sauber, delusa dai risultati fin lì ottenuti dal Campione del Mondo 1997. Dalla scuderia tedesca emersero le potenzialità del giovanissimo tester Sebastian Vettel, che ebbe modo di partecipare ad alcune sessioni di prove libere.


Campionato Piloti:

Alonso e il team Renault festeggiano il loro secondo titolo
1 - Fernando Alonso (Renault): 134 Punti
2 - Michael Schumacher (Ferrari): 121 Punti
3 - Felipe Massa (Ferrari): 80 Punti
4 - Giancarlo Fisichella (Renault): 72 Punti
5 - Kimi Raikkonen (Mclaren): 65 Punti
6 - Jenson Button (Honda): 56 Punti
7 - Rubens Barrichello (Honda): 30 Punti
8 - Juan Pablo Montoya (Mclaren): 26 Punti
9 - Nick Heidfeld (BMW Sauber): 23 Punti
10 - Ralf Schumacher (Toyota): 20 Punti
11 - Pedro de la Rosa (Mclaren): 19 Punti
12 - Jarno Trulli (Toyota): 15 Punti
13 - David Coulthard (Red Bull): 14 Punti
14 - Mark Webber (Williams): 7 Punti
15 - Jacques Villeneuve (BMW Sauber): 7 Punti
16 - Robert Kubica (BMW Sauber): 6 Punti
17 - Nico Rosberg (Williams): 4 Punti
18 - Christian Klien (Red Bull): 2 Punti
19 - Vitantonio Liuzzi (Scuderia Toro Rosso): 1 Punto
20 - Scott Speed (Scuderia Toro Rosso): 0 Punti
21 - Tiago Monteiro (Midland/Spyker): 0 Punti
22 - Christjian Albers (Midland/Spyker): 0 Punti
23 - Takuma Sato (Super Aguri): 4 Punti
24 - Robert Doornbos (Red Bull): 0 Punti
25 - Yudi Ide (Super Aguri): 0 Punti
26 - Sakon Yamamoto (Super Aguri): 0 Punti
27 - Franck Montagny (Super Aguri): 0 Punti


Campionato Costruttori:

1 - Renault: 206 Punti
2 - Ferrari: 201 Punti
3 - Mclaren: 110 Punti
4 - Honda: 86 Punti
5 - BMW Sauber: 36 Punti
6 - Toyota: 35 Punti
7 - Red Bull: 16 Punti
8 - Williams: 11 Punti
9 - Scuderia Toro Rosso: 1 Punto
10 - Midland: 0 Punti
11 - Super Aguri: 0 Punti


Albo d'oro F1: 2004

Per il quinto anno consecutivo si ripete il binomio Michael Schumacher-Ferrari. Tredici vittorie per il pilota tedesco (con un record di 12 successi nelle prime 13 gare), a cui si aggiungono due secondi e un settimo posto per un totale di 148 punti. Nessuno tiene il passo del Kaiser, nemmeno il suo compagno di squadra Barrichello, vincitore in due soli GP. Buona la stagione di Jenson Button, che ottiene ben 10 podi e il terzo posto nella graduatoria finale. Splendida vittoria per Jarno Trulli nel Gran Premio di Montecarlo, arricchita dalla conquista della pole position nelle qualifiche del sabato.

La pole position di Jarno Trulli nelle qualifiche di Monaco

Nonostante una buona prima parte di stagione il pilota abruzzese viene appiedato da Flavio Briatore per problemi sul rinnovo contrattuale. Trulli anticipa allora i tempi del suo debutto in Toyota, correndo gli ultimi due GP con la squadra nipponica, mentre la Renault si affida all'esperienza di Jacques Villeneuve consolidando il suo terzo posto nel Campionato Costruttori. Stagione anonima per il team Mclaren, che salva comunque la faccia con il finlandese volante Kimi Raikkonen in Belgio conquistando vittoria e giro più veloce.
Felipe Massa torna in F1 dopo un anno d'assenza con il team Sauber, andando ad affiancare l'italiano Giancarlo Fisichella, in arrivo dalla Jordan. Christian Klien, Giorgio Pantano e Gianmaria Bruni esordiscono con Jaguar, Jordan e Minardi.


Campionato Piloti:

Il settimo alloro di Schumacher
1 - Michael Schumacher (Ferrari): 148 Punti
2 - Rubens Barrichello (Ferrari): 114 Punti
3 - Jenson Button (BAR): 85 Punti
4 - Fernando Alonso (Renault): 59 Punti
5 - Juan Pablo Montoya (Williams): 58 Punti
6 - Jarno Trulli (Renault/Toyota): 46 Punti
7 - Kimi Raikkonen (Mclaren): 45 Punti
8 - Takuma Sato (BAR): 34 Punti
9 - Ralf Schumacher (Williams): 24 Punti
10 - David Coulthard (Mclaren): 24 Punti
11 - Giancarlo Fisichella (Sauber): 22 Punti
12 - Felipe Massa (Sauber): 12 Punti
13 - Mark Webber (Jaguar): 7 Punti
14 - Olivier Panis (Toyota): 6 Punti
15 - Antonio Pizzonia (Williams): 6 Punti
16 - Christian Klien (Jaguar): 3 Punti
17 - Cristiano da Matta (Toyota): 3 Punti
18 - Nick Heidfeld (Jordan): 3 Punti
19 - Timo Glock (Jordan): 2 Punti
20 - Zsolt Baumagartner (Minardi): 1 Punto
21 - Jacques Villeneuve (Renault): 0 Punti
22 - Ricardo Zonta (Toyota): 0 Punti
23 - Marc Gené (Williams): 0 Punti
24 - Giorgio Pantano (Jordan): 0 Punti


25 - Gianmaria Bruni (Minardi): 0 Punti


Campionato Costruttori:

1 - Ferrari: 262 Punti
2 - BAR: 119 Punti
3 - Renault: 105 Punti
4 - Williams: 88 Punti
5 - Mclaren: 69 Punti
6 - Sauber: 34 Punti
7 - Jaguar: 10 Punti
8 - Toyota: 9 Punti
9 - Jordan: 5 Punti
10 - Minardi: 1 Punto

Albo d'oro F1: 2002

Per il terzo anno consecutivo è la Scuderia Ferrari l'assoluta dominatrice del Campionato Mondiale di Formula 1, trionfando ancora una volta nel Mondiale Piloti con Michael Schumacher e nel Mondiale Costruttori grazie alle quindici vittorie su diciassette Gran Premi (11 per il Kaiser, 4 per Rubens Barrichello). E' tutto fin troppo facile per il team di Maranello, che manca l'appuntamento con il primo gradino del podio in Malesia e Monaco (su cui salgono rispettivamente Ralf Schumacher e David Coulthard). La squadra italiana si rende protagonista però di un episodio molto discusso nel Gran Premio d'Austria, dove Jean Todt impone un cambio di posizione tra Barrichello e Schumacher per permettere al pilota tedesco i punti necessari per allungare il suo vantaggio in classifica su Juan Pablo Montoya (Williams).

GP d'Austria: Schumacher vince tra i fischi


Kimi Raikkonen sostituisce il bi-Campione del Mondo Mika Hakkinen in Mclaren, ottenendo ben 4 podi nella sua prima stagione alla corte di Ron Dennis; al posto del finlandese il team Sauber ingaggia il brasiliano Felipe Massa. Debuttano in F1 anche il giapponese Takuma Sato (su Jordan) e Mark Webber, approdato grazie ad una raccolta fondi dei suoi fan in Minardi. Sorprendentemente il rookie australiano conquisterà due punti nella gara inaugurale di Melbourne tra l'entusiasmo del pubblico.
Prima stagione in F1 per la Toyota, che dopo un anno di test si affaccia alla massima formula automobilistica con l'esperto Mika Salo e lo scozzese Allan McNish. Dopo anni nell'oblio Alain Prost ritira la sua squadra in gravissime difficoltà finanziarie dopo aver ricevuto l'addio da alcuni importanti sponsor. Analogo destino per lo storico team Arrows, che saluta per sempre la compagnia dopo il Gran Premio di Francia. La Renault acquista la Benetton rientrando nel Circus come costruttore dopo diciassette anni.


Campionato Piloti:


Michael Schumacher raggiunge Juan Manuel Fangio
1 - Michael Schumacher (Ferrari): 144 Punti
2 - Rubens Barrichello (Ferrari): 77 Punti
3 - Juan Pablo Montoya (Williams): 50 Punti
4 - Ralf Schumacher (Williams): 42 Punti
5 - David Coulthard (Mclaren): 41 Punti
6 - Kimi Raikkonen (Mclaren): 24 Punti
7 - Jenson Button (Renault): 14 Punti
8 - Jarno Trulli (Renault): 9 Punti
9 - Eddie Irvine (Jaguar): 8 Punti
10 - Nick Heidfeld (Sauber): 7 Punti
11 - Giancarlo Fisichella (Jordan): 7 Punti
12 - Jacques Villeneuve (BAR): 4 Punti
13 - Felipe Massa (Sauber): 4 Punti
14 - Olivier Panis (BAR): 3 Punti
15 - Takuma Sato (Jordan): 2 Punti
16 - Mark Webber (Minardi): 2 Punti
17 - Mika Salo (Toyota): 2 Punti
18 - Heinz-Harald Frentzen (Arrows/Sauber): 2 Punti
19 - Allan McNish (Toyota): 0 Punti
20 - Alex Yoong (Minardi): 0 Punti
21 - Pedro de la Rosa (Jaguar): 0 Punti
22 - Enrique Bernoldi (Arrows): 0 Punti
NC - Anthony Davidson (Minardi): 0 Punti


Campionato Costruttori:

1 - Ferrari: 221 Punti
4° Titolo Consecutivo per la Ferrari
2 - Williams: 92 Punti
3 - Mclaren: 65 Punti
4 - Renault: 23 Punti
5 - Sauber: 11 Punti
6 - Jordan: 9 Punti
7 - Jaguar: 8 Punti
8 - BAR: 7 Punti
9 - Minardi: 2 Punti
10 - Toyota: 2 Punti
11 - Arrows: 2 Punti

Albo d'oro F1: 2000

Il primo Campionato Mondiale di Formula 1 del nuovo millennio si apre nel modo migliore per la Scuderia Ferrari, regina di entrambe le classifiche dopo 21 anni di digiuno (l'ultimo titolo piloti della Rossa risaliva al 1979 con Jody Scheckter) grazie a Michael Schumacher e ad una F2000 finalmente all'altezza della rivale Mclaren. Si rinnova la sfida del Kaiser al trono di Mika Hakkinen, ma il pilota finlandese questa volta ha la peggio a causa di una monoposto più fragile dei modelli precedenti.
L'apice del dualismo finnico-tedesco viene toccato nel Gran Premio del Belgio, dove il Campione del Mondo in carica guadagna la vittoria con un sorpasso mostruoso ai danni di Schumi mentre quest'ultimo si apprestava a doppiare Ricardo Zonta (BAR).

Il leggendario sorpasso di Mika Hakkinen al suo rivale
Schumacher e al doppiato Zonta nel GP del Belgio

Dalla successiva gara di Monza però Schumacher inizia una poderosa cavalcata di quattro successi consecutivi che lo issano al vertice del Mondiale e che lo portano a festeggiare il titolo già nella penultima prova del calendario sul circuito di Suzuka. Il trionfo del Kaiser è completato dalla doppietta nel Gran Premio della Malesia, che regala il secondo titolo costruttori consecutivo alla Scuderia Ferrari. Il team Mclaren fu penalizzato di dieci punti per aver rimosso un sigillo dalla vettura di Mika Hakkinen durante il Gran Premio d'Austria, pur non manomettendo il software all'interno di essa.


Campionato Piloti:

Michael Schumacher spezza il digiuno della Ferrari
1 - Michael Schumacher (Ferrari): 108 Punti
2 - Mika Hakkinen (Mclaren): 89 Punti
3 - David Coulthard (Mclaren): 73 Punti
4 - Rubens Barrichello (Ferrari): 62 Punti
5 - Ralf Schumacher (Williams): 24 Punti
6 - Giancarlo Fisichella (Benetton): 18 Punti
7 - Jacques Villeneuve (BAR): 17 Punti
8 - Jenson Button (Williams): 12 Punti
9 - Heinz-Harald Frentzen (Jordan): 11 Punti
10 - Jarno Trulli (Jordan): 6 Punti
11 - Mika Salo (Sauber): 6 Punti
12 - Jos Verstappen (Arrows): 5 Punti
13 - Eddie Irvine (Jaguar): 4 Punti
14 - Ricardo Zonta (BAR): 3 Punti
15 - Alexander Wurz (Benetton): 2 Punti
16 - Pedro de la Rosa (Arrows): 2 Punti
17 - Johnny Herbert (Jaguar): 0 Punti
18 - Pedro Diniz (Sauber): 0 Punti
19 - Marc Gené (Minardi): 0 Punti
20 - Nick Heidfeld (Prost): 0 Punti
21 - Gaston Mazzacane (Minardi): 0 Punti
22 - Jean Alesi (Prost): 0 Punti
23 - Luciano Burti (Jaguar): 0 Punti


Campionato Costruttori:

1 - Ferrari: 170 Punti
2 - Mclaren: 152 Punti
3 - Williams: 36 Punti
4 - Benetton: 20 Punti
5 - BAR: 20 Punti
6 - Jordan: 17 Punti
7 - Arrows: 7 Punti
8 - Sauber: 6 Punti
9 - Jaguar: 4 Punti
10 - Minardi: 0 Punti
11 - Prost: 0 Punti

Albo d'oro F1: 1997

Damon Hill al volante della Arrows-Yamaha
Il Campionato Mondiale di Formula 1 1997 vide la rinascita della Scuderia Ferrari e il duello sangue contro sangue tra Jacques Villeneuve e Michael Schumacher. Il pilota canadese godette dei favori del pronostico potendo contare sulla veloce (ma anche fragile) Williams dotata per l'ultimo anno del potente motore V10 Renault. Il Campione del Mondo in carica Damon Hill si accordò con la Arrows-Yamaha, team di centro classifica deciso al rilancio. L'avventura si rivelò un vero disastro con l'unica perla del Gran Premio d'Ungheria, dove grazie a una buona gestione dei pneumatici riuscì a occupare la prima posizione fino all'ultimo giro venendo beffato dal suo ex compagno di squadra Jacques Villeneuve nel finale per via di un problema tecnico. Il secondo posto resta comunque un risultato di assoluto prestigio, che impreziosì il già ricco palmares del figlio di Graham Hill.
Gerhard Berger conquistò l'ultima vittoria per sè e per il team Benetton in Germania. Curiosamente fu sempre lui ad aggiudicarsi la prima affermazione con la scuderia anglo-italiana, nel 1986.
La stagione visse però dell'intensa rivalità tra Schumacher e Villeneuve, scoppiata definitivamente nell'ultima gara dell'anno a Jerez. Il pilota tedesco si presentò alla trasferta spagnola con l'esiguo vantaggio di un punto grazie alla squalifica inflitta al canadese nel Gran Premio del Giappone precedente. Nonostante avesse ottenuto la pole, il Kaiser non riuscì a resistere alla pressione di Villeneuve, finendo col tamponarlo volontariamente. Oltre che scorretta la manovra si rivelò anche inutile, poichè il pilota della Williams potè concludere la gara e accontentarsi del terzo posto lasciando strada alle Mclaren e aggiudicandosi il suo primo (e ultimo Mondiale).
Pur mantenendo nel palmares le vittorie conquistate nel corso dell'anno, Michael Schumacher venne estromesso dal Mondiale Piloti per via dell'incidente, scivolando all'ultimo posto della graduatoria e lasciando la piazza d'onore alla seconda guida Williams Heinz-Harald Frentzen, che garantì la conquista del nono titolo costruttori della storia del team fondato da Sir Frank, record dell'epoca (poi ripreso dalla Scuderia Ferrari nei primi anni 2000).

Jerez, 1997 - Schumacher sperona Villeneuve

Il team Mclaren perse la sua storica colorazione bianco-rossa rompendo l'accordo con la Philip Morris International (partner del team di Woking dal 1974, passata al ruolo di title sponsor della Scuderia Ferrari) passando all'argento West. La squadra di Ron Dennis trova comunque il modo di sorridere con tre vittorie, due per David Coulthard e una per Mika Hakkinen, proprio nell'ultima gara di Jerez. Alain Prost torna in F1 nel ruolo di costruttore, rilevando la Ligier e rinominandola Prost Grand Prix. La scuderia francese avrà modo di mettersi in luce in più occasioni, raccogliendo due podi con Olivier Panis e guidando il Gran Premio d'Austria per molti giri con l'italiano Trulli (che abbandonò la Minardi per sostituire Panis dal GP di Francia). Debutto per la Stewart Grand Prix, fondata dall'omonimo Campione del Mondo di F1 e sponsorizzata dalla Ford, e per la Lola, che forzò i tempi d'esordio prendendo parte alle qualifiche del Gran Premio d'Australia. La vettura si rivelò un velo disastro e dopo l'abbandono dello sponsor (Mastercard) la scuderia chiuse immediatamente i battenti prima della gara successiva.


Classifica finale: 

Villeneuve esulta per la conquista del titolo piloti 1997
1 - Jacques Villeneuve (Williams): 81 Punti
2 - Heinz-Harald Frentzen (Williams): 42 Punti
3 - David Coulthard (Mclaren): 36 Punti
4 - Jean Alesi (Benetton): 36 Punti
5 - Gerhard Berger (Benetton): 27 Punti
6 - Mika Hakkinen (Mclaren): 27 Punti
7 - Eddie Irvine (Ferrari): 24 Punti
8 - Giancarlo Fisichella (Jordan): 20 Punti
9 - Olivier Panis (Prost): 16 Punti
10 - Johnny Herbert (Sauber): 15 Punto
11 - Ralf Schumacher (Jordan): 13 Punti
12 - Damon Hill (Arrows): 7 Punti
13 - Rubens Barrichello (Stewart): 6 Punti
14 - Alexander Wurz (Benetton): 4 Punti
15 - Jarno Trulli (Minardi/Prost): 3 Punti
16 - Pedro Diniz (Arrows): 2 Punti
17 - Mika Salo (Tyrrell): 2 Punti
18 - Shinji Nakano (Prost): 2 Punti
19 - Nicola Larini (Sauber): 1 Punto
20 - Jan Magnussen (Stewart): 0 Punti
21 - Jos Verstappen (Tyrrell): 0 Punti
22 - Gianni Morbidelli (Sauber): 0 Punti
23 - Norberto Fontana (Sauber): 0 Punti
24 - Ukyo Katayama (Minardi): 0 Punti
25 - Tarso Marques (Minardi): 0 Punti
NC - Vincenzo Sospiri (Lola): 0 Punti
NC - Ricardo Rosset (Lola): 0 Punti
SQ - Michael Schumacher (Ferrari): (78 Punti)


Campionato Costruttori:

9° Titolo Costruttori per la Williams
1 - Williams: 123 Punti
2 - Ferrari: 102 Punti
3 - Benetton: 67 Punti
4 - Mclaren: 63 Punti
5 - Jordan: 33 Punti
6 - Prost: 21 Punti
7 - Sauber: 16 Punti
8 - Arrows: 9 Punti
9 - Stewart: 6 Punti
10 - Tyrrell: 2 Punti
11 - Minardi: 0 Punti
NC - Lola: 0 Punti

Albo d'oro F1: 1995

Superate le incertezze della stagione precedente, Michael Schumacher conquista il suo secondo titolo consecutivo distanziando di ben 33 lunghezze l'inglese Damon Hill. Nell'anno dell'addio a Flavio Briatore e alla scuderia italo-inglese (ad agosto viene ufficializzato il suo passaggio alla Scuderia Ferrari a partire dalla stagione successiva), il dominio del pilota tedesco è stato facilitato dalla bontà del motore Renault montato sulla sua Benetton (al posto dei Ford girati alla Ligier) e dalla maggior consapevolezza della sue incredibili capacità di guida. Da ricordare l'impresa di Spa, dove risale dal sedicesimo posto della griglia di partenza con una serie di sorpassi sul viscido circuito delle Ardenne.

Il terribile incidente di Mika Hakkinen ad Adelaide

Jean Alesi su Ferrari conquista finalmente la sua prima vittoria in Formula 1 nel Gran Premio del Canada, festeggiando nel migliore dei modi il suo 31° compleanno. Dietro di lui i due piloti Jordan Rubens Barrichello e Eddie Irvine (in procinto di passare alla Ferrari dal 1996). Buona la stagione del secondo pilota Benetton Johnny Herbert, che grazie a due successi in Gran Bretagna e Italia consente al suo team di raggiungere la vetta anche nel Campionato Costruttori. Un appagato Mansell saluta la Formula 1 dopo aver preso parte a due sole gare con il team Mclaren. La scuderia di Ron Dennis salva comunque la stagione con le buone prestazioni di Mika Hakkinen e Mark Blundell, ma vive attimi di vera paura per il terribile incidente che vedrà protagonista il pilota finlandese nelle qualifiche della gara finale di Adelaide. Hakkinen riuscirà a sopravvivere all'impatto dopo due giorni di coma farmacologico, tornando al volante della sua Mclaren già nel primo appuntamento del Calendario 1996.

Campionato Piloti:

Doppietta Schumacher-Benetton nel Mondiale 1995
1 - Michael Schumacher (Benetton): 102 Punti
2 - Damon Hill (Williams): 69 Punti
3 - David Coulthard (Williams): 49 Punti
4 - Johnny Herbert (Benetton): 45 Punti
5 - Jean Alesi (Ferrari): 42 Punti
6 - Gerhard Berger (Ferrari): 31 Punti
7 - Mika Hakkinen (Mclaren): 17 Punti
8 - Olivier Panis (Ligier): 16 Punti
9 - Heinz-Harald Frentzen (Sauber): 15 Punti
10 - Mark Blundell (Mclaren): 13 Punti
11 - Rubens Barrichello (Jordan): 11 Punti
12 - Eddie Irvine (Jordan): 10 Punti
13 - Martin Brundle (Ligier): 7 Punti
14 - Gianni Morbidelli (Footwork): 5 Punti
15 - Mika Salo (Tyrrell): 5 Punti
16 - Jean-Christophe Boullion (Sauber): 3 Punti
17 - Aguri Suzuki (Ligier): 1 Punto
18 - Pedro Lamy (Minardi): 1 Punto
19 - Pierluigi Martini (Minardi): 0 Punti
20 - Ukyo Katayama (Tyrrell): 0 Punti
21 - Pedro Diniz (Forti): 0 Punti
22 - Max Papis (Footwork): 0 Punti
23 - Luca Badoer (Minardi): 0 Punti
24 - Taki Inoue (Footwork): 0 Punti
25 - Andrea Montermini (Pacific): 0 Punti
26 - Bertrand Gachot (Pacific): 0 Punti
27 - Domenico Schiattarella (Simtek): 0 Punti
28 - Karl Wendlinger (Sauber): 0 Punti
29 - Nigel Mansell (Mclaren): 0 Punti
30 - Jan Magnussen (Mclaren): 0 Punti
31 - Jos Verstappen (Simtek): 0 Punti
32 - Roberto Moreno (Forti): 0 Punti
33 - Gabriele Tarquini (Tyrrell): 0 Punti
34 - Jean-Denis Deletraz (Pacific): 0 Punti
NC - Giovanni Lavaggi (Pacific): 0 Punti


Campionato Costruttori:

1 - Benetton: 147 Punti
2 - Williams: 118 Punti
3 - Ferrari: 73 Punti
4 - Mclaren: 30 Punti
5 - Ligier: 24 Punti
6 - Jordan: 21 Punti
7 - Sauber: 18 Punti
8 - Footwork: 5 Punti
9 - Tyrrell: 5 Punti
10 - Minardi: 1 Punto
11 - Forti: 0 Punti
12 - Pacific: 0 Punti
13 - Simtek: 0 Punti

Resoconto GP Belgio 2013: Vettel allunga su Raikkonen

Il Gran Premio del Belgio è stato l'undicesimo appuntamento del Mondiale di Formula 1 2013, disputato il 25 agosto sul circuito di Spa-Francorchamps. La gara è stata vinta da Sebastian Vettel (secondo successo consecutivo per il pilota del team Red Bull), primo sul traguardo davanti a Fernando Alonso e Lewis Hamilton.


Aspetti Tecnici


Sergey Sirotkin, pilota Sauber dal 2014
Bernie Ecclestone annuncia l'eliminazione dal Calendario di Formula 1 2014 del Gran Premio d'India, che probabilmente troverà una nuova collocazione nella parte iniziale del Mondiale 2015.
Il Gran Premio del Giappone, invece, verrà continuato a disputare sulla pista di Suzuka fino al 2018, sulla base dell'accordo tra il Patron della Formula 1 e gli organizzatori dell'evento asiatico. Il giovane russo Sergey Sirotkin viene ingaggiato dal team Sauber per la stagione 2014. Nonostante la sua poca esperienza in Campionati di categorie propedeutiche alla F1, Sirotkin possiede una munifica sponsorizzazione da parte di alcuni investitori russi che hanno deciso di fornire un cospicuo finanziamento alla scuderia elvetica.
Pat Symonds sostituisca Mike Coughlan nel ruolo di Direttore Tecnico del team Williams  abbandonando il suo ruolo di consulente della Marussia.
La Pirelli annuncia l'utilizzo di gomme Medium e Hard per questo Gran Premio. Per la gara di Spa, la FIA ha deciso di imporre ben due zone DRS, rispettivamente situate nei rettilinei d'arrivo e del KemmelDerek Warwick viene nominato commissario aggiunto per il Gran Premio del Belgio.


Aspetti Sportivi


 Vettel e Red Bull in vetta
Il primo successo di Lewis Hamilton al volante della Mercedes nel GP d'Ungheria ha consentito al pilota britannico di riavvicinarsi in classifica, anche se Sebastian Vettel conserva un ampio margine sui suoi diretti inseguitori. Ormai fuori dalla lotta per il titolo Webber, Rosberg e Massa, incapaci di reggere il ritmo dei loro compagni di squadra. Nel Mondiale Costruttori passo in avanti della Mclaren, sesta a soli due punti dalla Force India. Il team Red Bull continua la sua marcia trionfale, con ben 69 punti di vantaggio sulla Mercedes.

Classifica Piloti:

1 - Sebastian Vettel: 172
2 - Kimi Raikkonen: 134
3 - Fernando Alonso: 133
4 - Lewis Hamilton: 124
5 - Mark Webber: 105
6 - Nico Rosberg: 84

Classifica Costruttori:

1 - Red Bull Racing: 277
2 - Mercedes AMG F1: 208
3 - Ferrari: 194
4 - Lotus F1: 183
5 - Sahara Force India: 59
6 - Mclaren: 57


Prove Libere


Alonso al primo posto nella FP1
Fernando Alonso comanda la prima sessione di prove libere del Gran Premio del Belgio. Il pilota spagnolo della Scuderia Ferrari ha approfittato della pista bagnata per issarsi in prima posizione davanti al duo Force India e al messicano Sergio Perez. Lotus, Mercedes e Red Bull hanno preferito effettuare alcuni giri d'installazione senza badare alla prestazione di rilievo. Buono il rientro di Heikki Kovalainen al volante della Caterham: sedicesimo posto per il finlandese, davanti all'olandese Giedo van der Garde.

Risultati:

1. Fernando Alonso (Ferrari): 1:55.198
2. Paul di Resta (Force India): 1:55.224 +0.026
3. Adrian Sutil (Force India): 1:55.373 +0.175


Sebastian Vettel si accaparra il primo posto nella seconda sessione di prove libere, approfittando al meglio del miglioramento climatico sulla pista di Spa. Il pilota tedesco ha preceduto di soli 59 millesimi il suo compagno di squadra Mark Webber e di oltre otto decimi il francese Romain Grosjean  in ripresa con la sua Lotus. Male Alonso, costretto ad una lunga sosta ai box per sostituire l'ala posteriore della sua Ferrari.

Risultati:

1. Sebastian Vettel (Red Bull): 1:49.331
2. Mark Webber (Red Bull): 1:49.390 +0.059
3. Romain Grosjean (Lotus): 1:50.149 +0.818


Sebastian Vettel si ripete anche nella terza sessione di libere precedendo Fernando Alonso, nuovamente competitivo dopo i problemi del venerdì pomeriggio. Alle spalle del duo di testa, la Red Bull di Mark Webber e la sorprendente Toro Rosso di Jean Eric Vergne  Male le Mercedes con Lewis Hamilton protagonista di un testacoda nell'ultima mezz'ora di prove. Fortunatamente non ci sono state conseguenze per il pilota britannico e per la sua vettura.

Risultati:

1. Sebastian Vettel (Red Bull): 1'48''327
2. Fernando Alonso (Ferrari): 1'48''432 +0.105
3. Mark Webber (Red Bull): 1'48''533 +0.206


Qualifiche


Hamilton e Vettel scherzano al termine della Q3
Contro ogni pronostico Lewis Hamilton si aggiudica la sua quarta pole consecutiva precedendo il duo Red Bull e il suo compagno di squadra Nico Rosberg. Il pilota britannico, approfittando della pista bagnata da uno scroscio di pioggia durante la Q3, ha strappato un tempo di due decimi inferiore rispetto a quello del suo rivale tedesco. Male le Ferrari, bloccate in nona e decima posizione a causa di una pessima scelta del tempo in cui scendere in pista. Si mettono in luce la Caterham di Giedo van der Garde e le due Marussia di Jules Bianchi e Max Chilton, tutte entrate in Q2 grazie all'azzardo di scendere in pista nei primi minuti della Q1.

Risultati:

1. Lewis Hamilton (Mercedes): 2:01.012
2. Sebastian Vettel (Red Bull): 2:01.200
3. Mark Webber (Red Bull): 2:01.325
4. Nico Rosberg (Mercedes): 2:02.251
5. Paul di Resta (Force India): 2:02.332
6. Jenson Button (McLaren): 2:03.075
7. Romain Grosjean (Lotus): 2:03.081
8. Kimi Raikkonen (Lotus): 2:03.390
9. Fernando Alonso (Ferrari): 2:03.482
10. Felipe Massa (Ferrari): 2:04.059

Eliminati in Q2:

11. Nico Hulkenberg (Sauber): 1:49.088
12. Adrian Sutil (Force India): 1:49.103
13. Sergio Perez (McLaren): 1:49.304
14. Giedo van der Garde (Caterham): 1:52.036
15. Jules Bianchi (Marussia): 1:52.563
16. Max Chilton (Marussia): 1:52.762

Eliminati in Q1:

17. Pastor Maldonado (Williams): 2:03.072
18. Jean Eric Vergne (Toro Rosso): 2:03.300
19. Daniel Ricciardo (Toro Rosso): 2:03.317
20. Valtteri Bottas (Williams): 2:03.432
21. Esteban Gutierrez (Sauber): 2:04.324
22. Charles Pic (Caterham): 2:07.384


GARA


Partenza: Hamilton tiene il primo posto davanti a Vettel
Lewis Hamilton, riuscito inizialmente a mantenere la sua prima posizione, viene beffato da Sebastian Vettel dopo poche curve, perdendo così la leadership della gara. Alle spalle del duo di testa Mark Webber perde la sua terza piazza con una partenza infelice, scivolando al sesto posto dietro Rosberg, Button e un rimontante Alonso.
Il divario da Vettel sembra insormontabile per Lewis Hamilton, costantemente più lento nei tempi sul giro rispetto a quelli fatti segnare dal tedesco. Fernando Alonso e Mark Webber approfittano della superiorità delle loro vetture per sopravanzare la Mclaren di Button tra il quarto ed il quinto giro. Nella tornata successiva lo spagnolo della Ferrari impreziosisce ulteriormente la sua rimonta scavalcando la Mercedes di Nico Rosberg e issandosi al terzo posto virtuale.

Scintille tra Sergio Perez e Romain Grosjean nel corso dell'ottavo giro: il pilota messicano difende la sua posizione in maniera aggressiva, costringendo il francese della Lotus ad un inevitabile taglio della chicane. Pronta la reazione dei giudici di gara, che infliggono un drive through al pilota della Mclaren. Tra il dodicesimo e il quindicesimo passaggio tutti i migliori piloti rientrano ai box, lasciando la testa della gara a Jenson Button, autore di una strategia più conservativa per cercare di guadagnare il maggior numero di posizioni. L'inglese però viene rapidamente scavalcato da Sebastian Vettel, che riconquista così il primo posto. Uno scatenato Alonso sfrutta l'incertezza di Hamilton nell'ingresso della prima curva per prendersi la seconda posizione, mentre Webber e Button (rientrato ai box nel frattempo) scavalcano la Lotus di Romain Grosjean guadagnando la quinta e la sesta posizione.

Al 26° giro Raikkonen interrompe la sua striscia di risultati utili consecutivi ritirandosi per un guasto ai freni della sua Lotus. Dopo aver tentato di attaccare la Ferrari di Felipe Massa, il finlandese rinuncia a proseguire la gara imboccando direttamente il garage del suo team. Nel giro successivo, Pastor Maldonado tampona violentemente la Force India di Paul Di Resta nel tentativo di rientrare ai box: irrimediabilmente la gara dello scozzese viene stroncata per i danni riportati sulla sua vettura, mentre il venezuelano riesce a proseguire, scontando però uno stop&go di 10 secondi.

27° Giro: Maldonado tampona Di Resta

Nell'ultima parte di gara non accade più nulla nelle prime posizioni, eccetto un sorpasso di Daniel Ricciardo ai danni di Sergio Perez, che permette al pilota australiano di accedere alla top ten, artigliando un prezioso punto iridato. A nulla serve il forcing finale di Mark Webber, incapace di scavalcare la Mercedes di Nico Rosberg.

Sebastian Vettel taglia il traguardo al primo posto
La gara si conclude con l'ennesima vittoria stagionale di Sebastian Vettel, primo sul traguardo davanti a Fernando Alonso e Lewis Hamilton. Nelle posizioni di rincalzo Nico Rosberg, Mark Webber, Jenson Button, Felipe Massa e la Lotus di Romain Grosjean. Chiudono la zona punti Adrian Sutil, autore di una gara regolare ma efficace, e Daniel Ricciardo. Ritirati Paul di Resta, Kimi Raikkonen e Charles Pic (costretto a salutare la compagnia per una perdita d'olio sulla sua Caterham).

Resoconto GP Australia 2014: Dominio Rosberg a Melbourne

Il Gran Premio d'Australia è stato il primo appuntamento del Mondiale di Formula 1 2014, disputato il 16 marzo sul Circuito dell'Albert Park, nei pressi di Melbourne. Nico Rosberg (Mercedes) si è aggiudicato la vittoria, eguagliando l'impresa compiuta dal padre Keke nel GP d'Australia 1985. Dietro al pilota tedesco si sono classificati Kevin Magnussen e Jenson Button, entrambi su Mclaren.


Aspetti Tecnici


Le nuove Power Unit Turbo V6
Parte ufficialmente la nuova era della Formula 1, caratterizzata dal passaggio dai motori 'aspirati' V8 da 2.400 cm³ ai propulsori Turbo V6 da 1.600 cm³. Il nuovo limite di benzina che i piloti dovranno rispettare per completare la gara è stato imposto a 100 litri. Al posto del dispositivo di recupero d'energia KERS, le vetture monteranno il nuovissimo dispositivo ERS, in grado di erogare una potenza aggiuntiva di 161 cavalli per un tempo di 33 secondi (contro gli 80 cavalli per 6 secondi del sistema precedente). L'ERS trae la sua energia attraverso un sistema elettronico denominato K-MGU (Kinetic Motor Generator Unit).
Un'altra introduzione del nuovo regolamento ha riguardato il peso minimo della vettura, alzato a 691 kg (contro i 642 kg del 2013), e l'altezza da terra dell'alettone anteriore, imposta a 185 mm dal suolo.
Cambio di motori per la Scuderia Toro Rosso (passata dai propulsori Ferrari ai turbo Renault), Williams (per la prima volta assistita dalla casa tedesca Mercedes) e Marussia (legatasi alla Ferrari dopo l'abbandono della Cosworth).
Per la prima volta nella storia della F1 i piloti hanno potuto scegliere il numero da collocare sulla propria vettura: in qualità di Campione del Mondo in carica Sebastian Vettel ha scelto di mantenere il numero 1 sulla propria Red Bull. Alonso e Raikkonen hanno optato rispettivamente per il 14 ed il 7, mentre Jenson Button ha scelto il numero 22, utilizzato nel vincente Campionato del Mondo 2009. Sfidando il destino Pastor Maldonado e Jules Bianchi hanno deciso di indicare le rispettive vetture con i numeri 13 e 17. Nico Rosberg e Lewis Hamilton hanno invece optato per il 6 ed il 44


Aspetti Sportivi


Kevin Magnussen
Kevin Magnussen (Mclaren), Daniil Kvyat (Scuderia Toro Rosso) e Marcus Ericsson (Caterham) debuttano ufficialmente nel Mondiale di Formula 1. Kamui Kobayashi torna a gareggiare nella massima formula automobilistica ottenendo un sedile nel team Caterham, dopo aver passato la stagione 2013 disputando alcune gare del Campionato Endurance con la Scuderia Ferrari.
Cambio di casacca per Felipe Massa, passato dal team di Maranello alla Williams, e per Adrian Sutil, ingaggiato dal team Sauber al posto di Nico Hulkenberg, tornato nel team Sahara Force India al fianco del nuovo arrivato Sergio Perez, scaricato dal team Mclaren in favore del 'Rookie' Magnussen. 
Kimi Raikkonen (sostituito da Pastor Maldonado nel team Lotus) torna in Ferrari affiancando lo spagnolo Fernando Alonso, mentre Daniel Ricciardo disputa la sua prima corsa al volante della Red Bull in sostituzione del connazionale Mark Webber (passato al Mondiale Endurance).
Il brand Martini torna in Formula 1 sponsorizzando il team Williams, che in virtù dell'accordo stipulato ha cambiato livrea adottando i colori del proprio main sponsor. Emanuele Pirro ricopre il ruolo di Commissario Aggiunto per questa gara, riassumendo l'incarico precedentemente svolto nel Gran Premio del Giappone 2013.  La Pirelli annuncia la fornitura di pneumatici MorbidiMediIntermedi e da Bagnato Estremo per questo weekend. Due zone DRS vengono stabilite per questa gara: una sul rettilineo d'arrivo e l'altra sul rettifilo posto tra le curve Jones e Whiteford.


Prove Libere


Alonso sulla F14 T
La prima sessione di prove libere del Mondiale di Formula 1 2014 è caratterizzata dall'ottima prestazione dello spagnolo Fernando Alonso (Ferrari), primo al termine della mattinata con il tempo di 1'31''840, mezzo secondo più veloce dei crono stabiliti da Jenson Button su Mclaren e dal finlandese Valtteri Bottas al volante della convincente Williams-Mercedes. Giornata difficile per il team Lotus, ancora costretto ad un lavoro di messa a punto della E22 senza poter badare alla prestazione sul giro. Migliora la Red Bull RB10, immediatamente all'inseguimento di Felipe Massa (quarto tempo del brasiliano nella sua prima uscita con il team Williams) con l'idolo di casa Daniel Ricciardo.

Risultati Prima Sessione Libere:

1. Fernando Alonso (Ferrari): 1'31''840
2. Jenson Button (McLaren): 1'32''357  +0.517
3. Valtteri Bottas (Williams): 1'32''403  +0.563


Emergono le Mercedes di Hamilton e Rosberg nelle ultime due sessioni di prove libere sul circuito di Melbourne. Le 'Frecce d'Argento' si impongono il venerdì pomeriggio e il sabato mattina, consolidando il ruolo di favorite d'obbligo per la conquista della pole position nelle qualifiche e per la vittoria della gara di domenica. Ferrari e Mclaren non sembrano all'altezza delle W05, pur ottenendo buoni tempi sui tentativi di long run. Lotus e Caterham rappresentano il rovescio della medaglia, non avendo completato un buon numero di giri con nessun pilota a causa dei problemi di affidabilità che hanno rallentato il lavoro di messa a punto delle rispettive vetture. Gutierrez e Bottas subiranno una penalità di cinque posizioni sulla griglia di partenza per aver cambiato il cambio delle loro vetture.

Rosberg al volante della W05
Risultati Seconda Sessione Libere:

1. Lewis Hamilton (Mercedes): 1'29''625
2. Nico Rosberg (Mercedes): 1'29''782  +0.157
3. Fernando Alonso (Ferrari): 1'30''132  +0.507


Risultati Terza Sessione Libere:

1. Nico Rosberg (Mercedes): 1:29.375
2. Jenson Button (McLaren): 1:30.766  +1.391
3. Fernando Alonso (Ferrari): 1:30.876  +1.501


Qualifiche



Come da pronostico Lewis Hamilton si aggiudica la pole position nelle qualifiche del Gran Premio d'Australia 2014, battendo uno straordinario Daniel Ricciardo su Red Bull e il suo compagno di squadra Nico Rosberg per pochi decimi. Sorprende la prestazione del 'rookie' Kevin Magnussen, quarto grazie ad un'azzeccata strategia nel finale di Q3. Il tutto sotto una pioggia intensa che ha costretto i piloti a montare gomme da bagnato a partire dalla seconda sessione di qualifiche. Deludono le Lotus, bloccate agli ultimi due posti della graduatoria, Kimi Raikkonen (11° posto), vittima di un incidente nei minuti finali della Q2, e soprattutto il Campione del Mondo in carica Sebastian Vettel, costretto ad accontentarsi della dodicesima posizione a causa di un calo di pressione del motore Renault montato sulla sua RB10. Da sottolineare la buona prova della Scuderia Toro Rosso, inseritasi nella top ten con entrambi i piloti.


Rosberg, Hamilton e Ricciardo al termine della Q3
Risultati:


1. Lewis Hamilton (Mercedes): 1:44.231
2. Daniel Ricciardo (Red Bull): 1:44.548
3. Nico Rosberg (Mercedes): 1:44.595
4. Kevin Magnussen (McLaren): 1:45.745
5. Fernando Alonso (Ferrari): 1:45.819
6. Jean-Eric Vergne (Toro Rosso): 1:45.864
7. Nico Hulkenberg (Force India): 1:46.030
8. Daniil Kvyat (Toro Rosso): 1:47.368
9. Felipe Massa (Williams): 1:48.079

Eliminati in Q2:

10. Jenson Button (McLaren): 1:44.437
11. Kimi Raikkonen (Ferrari): 1:44.494
12. Sebastian Vettel (Red Bull): 1:44.668
13. Adrian Sutil (Sauber): 1:45.655
14. Kamui Kobayashi (Caterham): 1:45.867
15. Valtteri Bottas (Williams): 1:48.147 (10° Tempo, penalizzato di 5 posizioni per aver sostituito il cambio)
16. Sergio Perez (Force India): 1:47.293

Eliminati in Q1:

17. Max Chilton (Marussia): 1:34.293
18. Jules Bianchi (Marussia): 1:34.794
19. Marcus Ericsson (Caterham): 1:35.157
20. Romain Grosjean (Lotus): 1:36.993
21. Pastor Maldonado (Lotus): Nessun Tempo
22. Esteban Gutierrez (Sauber): 1:35.117 (19° Tempo, penalizzato di 5 posizioni per aver sostituito il cambio)


GARA


L'incidente tra Kobayashi e Massa al via
L'affidabilità miete vittime ancora prima che il Gran Premio d'Australia cominci: le due Marussia di Chilton e Bianchi rimangono bloccate sullo schieramento di partenza per problemi di elettronica, costringendo le altre vetture ad un doppio giro di ricognizione prima dell'effettivo inizio della gara.
La partenza riserva altre scintille, con lo scatto fulmineo di Nico Rosberg che gli consente di sopravanzare Daniel Ricciardo e il suo compagno di squadra Lewis Hamilton, afflitto da alcuni problemi al motore Mercedes montato sulla sua W05. Buono lo spunto di Magnussen e di Hulkenberg, rispettivamente al quarto e quinto posto (grazie alle disavventure di Hamilton) davanti alla Ferrari di Fernando Alonso. Un incidente tra Kobayashi e Massa rovina la prima gara del brasiliano con la sua nuova squadra: entrambi sono costretti al ritiro dopo una sola curva.


Splendido avvio di Valtteri Bottas, protagonista di un'ottima rimonta con la Williams FW36. Problemi per Sebastian Vettel, costretto a rallentare il suo passo per problemi al motore. Tra il quarto e quinto giro sia il Campione del Mondo in carica che il britannico Lewis Hamilton dovranno rientrare ai box per ritirarsi. Luci della ribalda proiettate su Nico Rosberg e Daniel Ricciardo, in fuga sul resto del gruppo capitanato dal danese Magnussen. Bottas prosegue nella sua rincorsa al vertice, superando Kimi Raikkonen e avvicinandosi minacciosamente alle spalle di Fernando Alonso, incapace di scavalcare la Force India di Hulkenberg.

Il duello tra Bottas e Raikkonen

Proprio sul più bello il finlandese è vittima di un incidente contro le barriere, danneggiando la ruota posteriore destra della sua vettura. Nella chicane successiva Bottas perde definitivamente il pneumatico, dovendo ricorrere a una sosta aggiuntiva ai box e causando l'entrata in pista della Safety Car. Tutti i piloti ne approfittano per effettuare il loro primo cambio gomme della gara, mantenendo immutate le loro posizioni. Nel corso del 16° giro la gara riparte, con l'ombra di Button sempre più vicina alla vettura di Alonso e con uno strepitoso Rosberg in fuga davanti a tutti. Riprende la rimonta di Bottas, in decima posizione grazie ad una buona manovra di sorpasso ai danni della Sauber di Sutil. Deludono ancora le Lotus, intrappolate nelle ultime posizioni con Grosjean e Maldonado. Il 25° giro registra l'ennesimo sorpasso del finlandese Bottas ai danni del 'rookie' Daniil Kvyat che gli consente di porsi alle spalle del connazionale Raikkonen, vittima di alcuni problemi di bilanciamento della sua F14 T a causa delle conseguenze di un contatto subito nelle prime fasi della gara.

Rosberg trionfa a Melbourne
Due giri più tardi si ritira la prima Caterham di Marcus Ericsson, vittima di un guasto al motore. Sorte analoga per Pastor Maldonado nel corso del 29° giro, mentre Rosberg è sempre più lanciato verso la vittoria girando molto più velocemente dell'australiano Ricciardo. Button e Perez inaugurano la seconda serie di pit stop, fermandosi ai box al 33° passaggio. Nei giri successivi si fermano Hulkenberg, Vergne e Fernando Alonso, che grazie a uno stint leggermente più lungo del suo rivale tedesco riesce a scavalcarlo dopo la sua sosta.
Il gruppetto di testa si ferma alcuni giri più tardi, riguadagnando la pista con lo stesse posizioni in classifica. Rosberg sembra su un altro pianeta, conducendo un ritmo inavvicinabile per tutti gli altri mentre Magnussen tallona da vicino la Red Bull di Ricciardo. Raikkonen continua il suo calvario soffrendo la pressione della Toro Rosso del giovane Kvyat, dotata però di un minor spunto in rettilineo rispetto alla Ferrari del finnico. Il 45° passaggio è fatale per Romain Grosjean, costretto al ritiro a causa di un problema elettronico sulla sua Lotus E22. Nei giri finali Bottas e Raikkonen scavalcano la Toro Rosso di Jean-Eric Vergne, afflitto da problemi alle gomme, guadagnando la settima e ottava posizione dietro alla Force India di Hulkenberg, che Bottas riuscirà a scavalcare poco dopo. Il pressing di Magnussen ai danni di Ricciardo non sortisce alcun effetto, e la gara si conclude con Nico Rosberg vincitore con ampio margine di distacco sui due. Button riesce a contenere la rimonta di Alonso, classificandosi in quarta posizione davanti allo spagnolo, seguito da Bottas, Hulkenberg, Raikkonen, Vergne e Kvyat (autore del record per il pilota più giovane pilota ad aver ottenuto punti iridati nella storia della Formula 1 con i suoi 19 anni e 322 giorni).


Polemiche del dopo-gara

Il podio del GP d'Australia
Pochi minuti dopo la cerimonia del podio, si fa largo la voce di una possibile squalifica dell'idolo di casa Ricciardo per aver superato il limite di benzina stabilito dall'articolo 5.1.4 del Regolamento Sportivo della FIAJo Bauer, tecnico delegato della Federazione, presenta ufficialmente appello ai giudici di gara, che valutando il misfatto decidono di annullare il risultato ottenuto dal pilota australiano estromettendolo dall'ordine d'arrivo.
Guadagnano una posizione Magnussen, Button, che sale di nuovo sul podio dopo un anno di digiuno, Alonso, Bottas (che migliora il suo miglior posizionamento in carriera), Hulkenberg, Raikkonen, e le due Toro Rosso di Vergne e Kvyat. Entra in zona punti Sergio Perez, inseritosi così nella top ten nel giorno del suo esordio in gara con la Force India.