mercoledì 10 maggio 2017

Albo d'oro F1: 2012

Terzo titolo consecutivo per Sebastian Vettel
Il Campionato Mondiale di Formula 1 2012 vide il terzo titolo consecutivo dell'accoppiata Sebastian Vettel-Red Bull Racing, al termine di una stagione intensa con ben 20 gare in programma nonostante l'esclusione del Gran Premio di Turchia. In aggiunta al calendario dell'anno precedente vi fu il reinserimento del Gran Premio degli Stati Uniti, ospitato dal Circuito delle Americhe ad Austin, Texas, e del Gran Premio del Bahrain, cancellato nel 2011 per via della rivolta della popolazione contro il governo locale. Alcune voci indicarono la possibilità di una nuova gara su territorio italiano, ospitata nella capitale Roma; effettivamente ci furono dei colloqui tra i rappresentanti del Comune e Bernie Ecclestone, ma la volontà del Patron del Circus di organizzare un solo GP per nazione fece declinare il progetto.
Novità anche sull'aspetto regolamentare, con il divieto della FIA ai correttori di assetto introdotti dalla Renault nel 2010 (inizialmente approvati dalla stessa Federazione) e alla possibilità di utilizzare i gas di scarico per aumentare la deportanza delle vetture. Il nuovo regolamento ridimensionò il musetto, passato da 62,5 a 55 centimetri. Per aumentare lo spettacolo durante la corsa, la Pirelli introdusse mescole maggiormente soffici, che costrinsero i piloti ad un numero maggiore di pit stop. Chiarimento sulla possibilità di manovra difensiva dei piloti in caso di sorpasso: in caso di cambio di traiettoria, il pilota difendente potrà tornare alla sua posizione originale, lasciando però lo spazio di una vettura tra sè e i limiti della pista. In questa stagione venne introdotto anche un nuovo sistema di premiazione dei piloti, intervistati direttamente sul podio da un ex pilota subito dopo il classico 'bagno' di champagne.
Ritorno alla vittoria per lo storico team Williams in occasione del Gran Premio di Spagna con il venezuelano Pastor Maldonado, che sfruttando al meglio la pole conquistata nelle qualifiche del sabato seppe rintuzzare il pressing di due mastini come Fernando Alonso e Kimi Raikkonen, ingaggiato dalla Lotus al fianco del francese Romain Grosjean (attivo in F1 nel 2009 con la Renault) dopo due anni di permanenza nel Campionato WRC con il team Citroen. L'ex Campione di Auto GP, appoggiato dalla Total, si rese protagonista di prestazioni altalenanti salendo sul podio in alcune occasioni ma causando anche molti incidenti; uno di questi portò la direzione gara del Gran Premio del Belgio a sospenderlo per la successiva trasferta di Monza, dove fu sostituito dal belga Jerome d'Ambrosio.

L'incidente causato da Romain Grosjean nel GP del Belgio

La scuderia di Enstone pose definitivamente fine alla diatriba per l'uso del marchio Lotus, costringendo il Team Lotus a cambiare denominazione in Caterham F1 Team dopo un lungo scontro in tribunale. Dopo 323 GP e oltre 18 anni di attività nella massima formula automobilistica, Rubens Barrichello pose fine alla sua carriera venendo rimpiazzato dal connazionale Bruno Senna nel team Williams, ora motorizzato Renault. Girandola di piloti anche nei team 'minori', con il passaggio di Daniel Ricciardo dall'HRT alla Scuderia Toro Rosso al fianco del francese Jean-Eric Vergne. La piccola scuderia spagnola rimpiazzò l'australiano con l'esperto Pedro de la Rosa e con l'indiano Narain Karthikeyan. Promozione per Nico Hulkenberg nel team Sahara Force India, dove affiancò il confermato Paul di Resta. Nessun italiano al via per la prima volta dal 1970, con Jarno Trulli appiedato dal team Caterham in favore dello sponsorizzato Vitalij Petrov. Per la prima volta dai tempi di Giovanna Amati con la Brabham-Judd (1992), due pilotesse entrarono nella line-up delle scuderie di Formula 1 come collaudatrici: Susie Wolff, ingaggiata dalla Williams (allora gestita dal marito Toto), e Maria de Villota, figlia dell'ex pilota Emilio de Villota registrata come test driver della Marussia.

Susie Wolff al volante della Williams-Renault 

La stagione visse del lungo duello tra il Campione del Mondo in carica Sebastian Vettel e Fernando Alonso, che seppe sfruttare al meglio le battute d'arresto della fragile ma velocissima Red Bull per rimanere aggrappato al pilota tedesco in classifica. La fase iniziale del Campionato fu molto combattuta, con ben sette piloti diversi sul primo gradino del podio nelle prime sette gare dell'anno: Jenson Button primo nella gara inaugurale in Australia, Alonso in Malesia dopo un lungo duello con il sorprendente Sergio Perez, Nico Rosberg in Cina conquistò la sua prima vittoria riportando la Mercedes sul tetto del Mondo dopo ben 57 anni, in Bahrain fu il turno di Vettel, Maldonado in Spagna, Mark Webber a Monaco e Lewis Hamilton in Canada.
Fernando Alonso fu il primo a spezzare questo alone di incertezza, conquistando due vittorie e un secondo posto nelle successive trasferte di Valencia, Silverstone e Hockenheim. Nella seconda parte di stagione però la Rossa non riuscì più a ripetersi, lasciando spazio a Red Bull e Mclaren. Il fenomeno asturiano fece tutto il possibile per resistere alla rimonta di Vettel, conquistando una lunga striscia di podi, ma le quattro vittorie del Campione in carica a Singapore, Giappone, Corea e India sembrarono spianargli la strada verso il titolo. Le successive trasferte negli Emirati Arabi e negli States non cambiarono la situazione, vedendo vincitori gli outsider Kimi Raikkonen e Lewis Hamilton. Proprio la gara di Abu Dhabi confermò il ritorno da Campione del finlandese Raikkonen, resosi protagonista di una celebre discussione via radio con il suo muretto ai box a pochi giri dal termine della corsa.

'Leave me alone, I know what I'm doing'

Nella gara finale di Interlagos però accadde di tutto: Vettel, partito male su asfalto viscido, fu tamponato da Bruno Senna retrocedendo all'ultimo posto del gruppo mentre il rivale Alonso si trovò al quarto posto dietro alle due Mclaren e al sorprendente Nico Hulkenberg su Force India. Le mutevoli condizioni dell'asfalto del circuito brasiliano favorirono lo stesso Hulkenberg e l'esperto Jenson Button, abili nel non fermarsi ai box continuando a girare su gomme slick su una pista che andò via via asciugandosi. Diversi incidenti nella fase iniziale della corsa vanificarono gli sforzi del duo di testa, costringendo la direzione gara a chiamare in causa la Safety Car. Nella successiva ripartenza Hamilton e Hulkenberg presero il largo, ma i due finirono per scontrarsi alla prima curva nel corso del 54° giro. A questo punto Button si trovò di nuovo in testa, seguito a 20 secondi di distanza dalle due Ferrari di Alonso e Massa. Vettel nel frattempo risalì fino alla sesta posizione, sufficiente per garantirgli la conferma al vertice della classifica. L'incidente nel finale dell'altra Force India di Paul di Resta chiamò di nuovo in causa la Safety Car, che condusse il gruppo fino al traguardo Sebastian Vettel potè così festeggiare il suo terzo titolo consecutivo. Il Gran Premio del Brasile segnò anche l'ultima presenza in Formula 1 del leggendario Michael Schumacher, appiedato dalla Mercedes in favore di Lewis Hamilton a partire dalla stagione successiva. Rifiutando diverse offerte da parte di altre scuderie, il Kaiser decise di porre fine alla sua carriera forse nel suo anno peggiore a livello prestazionale, salvato dal ritorno al podio nel Gran Premio d'Europa.


Campionato Piloti:

1 - Sebastian Vettel (Red Bull): 281 Punti
2 - Fernando Alonso (Ferrari): 278 Punti
3 - Kimi Raikkonen (Lotus): 207 Punti
4 - Lewis Hamilton (Mclaren): 190 Punti
5 - Jenson Button (Mclaren): 188 Punti
6 - Mark Webber (Red Bull): 179 Punti
7 - Felipe Massa (Ferrari): 122 Punti
8 - Romain Grosjean (Lotus): 96 Punti
9 - Nico Rosberg (Mercedes): 93 Punti
10 - Sergio Perez (Sauber): 66 Punti
11 - Nico Hulkenberg (Force India): 63 Punti
12 - Kamui Kobayashi (Sauber): 60 Punti
13 - Michael Schumacher (Mercedes): 49 Punti
14 - Paul di Resta (Force India): 46 Punti
15 - Pastor Maldonado (Williams): 45 Punti
16 - Bruno Senna (Williams): 31 Punti
17 - Jean-Eric Vergne (Toro Rosso): 16 Punti
18 - Daniel Ricciardo (Toro Rosso): 10 Punti
19 - Vitalij Petrov (Caterham): 0 Punti
20 - Timo Glock (Marussia): 0 Punti
21 - Charles Pic (Marussia): 0 Punti
22 - Heikki Kovalainen (Caterham): 0 Punti
23 - Jerome d'Ambrosio (Lotus): 0 Punti
24 - Narain Karthikeyan (HRT): 0 Punti
25 - Pedro de la Rosa (HRT): 0 Punti


Campionato Costruttori:

1 - Red Bull Racing: 460 Punti
2 - Scuderia Ferrari: 400 Punti
3 - Mclaren: 378 Punti
4 - Lotus: 303 Punti
5 - Mercedes: 142 Punti
6 - Sauber: 126 Punti
7 - Force India: 109 Punti
8 - Williams: 76 Punti
9 - Toro Rosso: 26 Punti
10 - Caterham: 0 Punti
11 - Marussia: 0 Punti
12 - HRT: 0 Punti

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