giovedì 16 marzo 2017

C'era una volta un team: Walter Wolf Racing

La Walter Wolf Racing è stata una scuderia di Formula 1 che ha gareggiato nei Mondiali 1976 (come Wolf-Williams), 1977, 1978, e 1979 raccogliendo 3 vittorie, una pole position e 3 giri più veloci, tutti risultati ottenuti grazie al contributo del pilota sudafricano Jody Scheckter che corse con il team inglese fino al termine dell'annata 1978, quando si trasferì in Ferrari affiancando Gilles Villeneuve.


Storia


Formula 1


Wolf-Williams (1976)


Renzo Zorzi sulla FW04 nel GP del Brasile 1976
Nel 1976, il petroliere austro-canadese Walter Wolf attraverso Gian Paolo Dallara entrò nel mondo della Formula 1 conoscendo Frank Williams (che collaborò con Dallara nel 1970 quando gestiva il progetto F1 per conto della De Tomaso con l'italiano che si occupava della costruzione del telaio) da cui acquisì il 60 % della scuderia Frank Williams Racing Cars dall'omonimo fondatore diventandone il principale azionista. Inizialmente intenzionato a portare il marchio Lamborghini in Formula 1 (di cui era proprietario per il 51%), Wolf dovette abbandonare il progetto a causa della contrarietà del vertice dell'azienda italiana, optando per sviluppare la struttura già avviata del team inglese restando nella sede di Reading.
Piloti scelti per questa nuova avventura furono il belga Jacky Ickx e l'italiano Renzo Zorzi che utilizzarono nei primi tre Gran Premi stagionali in Brasile, Sudafrica e Long Beach la Williams FW04, vettura dell'anno precedente che permise ai due piloti di ottenere soltanto un ottavo e un nono posto nella gara d'esordio. Dalla seconda gara in Sudafrica Zorzi venne sostituito dal francese Michel Leclère.

Nel tentativo di migliorare la competitività del team Wolf ingaggiò il progettista Harvey Postlethwaite da una Hesketh ormai verso il tracollo finanziario da cui acquistò anche delle vetture 308C con lo scopo di sostituirle alla FW04 del 1975. Il petroliere austro-canadese comprò anche l'intera struttura della Hill, fallita dopo la morte del suo fondatore (e due volte Campione del Mondo) Graham Hill. Il neonato team Wolf-Williams potè quindi disputare la stagione 1976 con la Hesketh 308C (ribattezzata FW05) contando sull'appoggio di un giovane progettista come Postlethwaite per lo sviluppo della vettura. 


Arturo Merzario sostituì Leclère
I risultati però continuavano a non arrivare e Wolf decise di cambiare l'intera struttura aziendale ponendo in secondo piano Frank Williams e Patrick Head (che decisero di lasciare il team il 5 luglio del 1976 per fondare una propria scuderia) e ingaggiando l'ex collaboratore di Colin Chapman Peter Warr, fondando la Walter Wolf Racing che potè contare sull'appoggio dell'Olympus. Al posto del francese Leclère venne ingaggiato il pilota italiano Arturo Merzario che non seppe comunque risollevare le sorti del team. Nel Gran Premio di Svezia Jacky Ickx, impegnato nella 24 Ore di Le Mans, venne sostituito da Tom Belso, la cui ultima presenza nel Mondiale di F1 risaliva al Gran Premio di Gran Bretagna 1974. Tuttavia il pilota danese non prese parte alle prove, venendo escluso dall'evento.

Nel successivo GP di Gran Bretagna, la Walter Wolf Racing decise di schierare una sola vettura con Jacky Ickx, che non riuscì tuttavia a qualificarsi, decidendo di conseguenza di lasciare il team (correrà in altre quattro gare nel 1976 per il team Ensign). Dal Gp di Germania quindi la Wolf si ritrovò con il solo Merzario che affiancò a turno con Chris Amon in Canada e con Warwick Brawn nelle gare di Watkins Glen e del Fuji. Sempre nel Gran Premio del Giappone il team decise di dare la vettura di Merzario al nipponico Masami Kuwashima, ma dopo le deludenti prove del venerdì, la mancanza degli sponsor che avrebbero dovuto appoggiarlo spinse Peter Warr a optare per Hans Binder. In una prima stagione da dimenticare la Wolf-Williams non raccolse alcun punto iridato, ottenendo come miglior piazzamento il settimo posto di Jacky Ickx nel Gran Premio di Spagna.

Walter Wolf Racing (1977-1979)


Walter Wolf insieme a Jody Scheckter
Nonostante la precedente annata si sia rivelata disastrosa, Walter Wolf decise di continuare nel suo progetto, incaricando Harvey Postlethwaite di creare la prima vettura del team austro-inglese interamente fabbricata in proprio: nacque così la WR1, dotata dell'affidabile motore Ford Cosworth DFV e dei pneumatici americani Goodyear.
La nuova monoposto fu affidata al sudafricano Jody Scheckter proveniente dalla Tyrrell per cui aveva corso 51 gran premi aggiudicandosene 4 e dopo l'iniziale contatto con Hans-Joachim Stuck per il ruolo di secondo pilota, il team decise di schierare una sola vettura, interrompendo le trattative.
Accordandosi con la Scuderia Ferrari, la Walter Wolf Racing potè testare la sua nuova vettura sul tracciato italiano di Fiorano, diventando il primo team a disputare delle prove sul circuito di proprietà della squadra di Maranello.
Il debutto fu entusiasmante: contro ogni aspettativa Scheckter vinse il Gran Premio d'apertura in Argentina dopo essere partito dalla decima posizione, sfruttando i numerosi ritiri dei suoi rivali concludendo la gara davanti al brasiliano Carlos Pace: la Walter Wolf Racing riuscì ad eguagliare il record di vincere il gran premio di debutto, detenuto fino a quel momento da Alfa Romeo, Kurtis Kraft (entrambe vinsero nel 1950, nella prima gara valida per l'iride, con la scuderia americana che si aggiudicò la 500 miglia di Indianapolis, inserita nel calendario di quella stagione, alla sua unica partecipazione valida in quel Mondiale di Formula 1) e dalla Mercedes che vinse il Gran Premio di Francia 1954.


Scheckter festeggia la vittoria nel GP d'Argentina


La WF1 si confermò una vettura competitiva anche nelle successive gare permettendo al sudafricano Scheckter di raccogliere in successione un secondo posto nel suo Gran Premio di casa e un terzo posto a Long Beach, dove avrebbe anche potuto vincere la gara se non fosse stato rallentato da problemi sui pneumatici nel corso degli ultimi giri, venendo facilmente passato da Mario Andretti e da Niki Lauda.

La Walter Wolf Racing trionfa a Monaco
Dopo un nuovo terzo posto in Spagna, arrivò la seconda affermazione stagionale per Scheckter sul circuito di Monaco, dove il sudafricano dominò ottenendo anche il Giro più veloce, la 100° vittoria per il motore Ford Cosworth DFV e soprattutto il primato in classifica con 32 punti, 7 in più dell'austriaco Niki Lauda su Ferrari.
Proprio a questo punto della stagione Scheckter entrò in crisi subendo ben quattro ritiri consecutivi che lo esclusero dalla lotta per il titolo.
Nel Gran Premio di Germania la Wolf tornò competitiva permettendo al suo pilota di punta di conquistare la pole position (prima e unica nella breve storia della scuderia) e il secondo posto in gara alle spalle del Leader della classifica piloti Niki Lauda, che un anno dopo il terribile incidente del Nurburgring tornò a vincere sul tracciato tedesco di Hockenheim.
Arrivarono poi un terzo posto in Olanda, Stati Uniti e una vittoria in Canada nel Gran Premio di casa del fondatore Walter Wolf. Nell'ultimo appuntamento stagionale in Giappone Scheckter conquistò il giro più veloce terminando la gara al 10° posto.

La Walter Wolf Racing chiuse la sua prima stagione da costruttore con 55 punti, che fruttarono il quarto posto nel Mondiale riservato ai team e il secondo posto nella classifica piloti con Jody Scheckter. Durante la stagione vennero usati tre evoluzioni diverse della vettura, ognuna denominata con un nome proprio: la WR1 (che gareggiò nelle prime quattro gare venendo poi utilizzata anche a Monaco, Belgio, Svezia, Gran Bretagna, Italia e Canada), la WR2 (Spagna, Germania e Stati Uniti-Est) e la WR3 (in Francia, Austria e Giappone). Nella Race of Champions, gara non valida per il Campionato di Formula 1 Scheckter si aggiudicò il secondo posto dietro alla Mclaren di James Hunt.

1978


La WR5 guidata da Jody Scheckter
I brillanti risultati del 1977 portarono il team a confermare la presenza di Jody Scheckter come unico pilota, portando in pista una nuova vettura la WR4, che non seppe però bissare il successo dell'annata precedente.
Nella prima parte di stagione non arrivarono risultati di rilievo, escludendo il Gran Premio di Monaco, dove i numerosi ritiri permisero al sudafricano di scalare la classifica concludendo la gara al quarto posto.
Spinto dalle incredibili performance delle Lotus 78, vere dominatrici della stagione con Mario Andretti e Ronnie Peterson, il progettista Harvey Postlethwaite creò la WR5, vettura ispirata alla monoposto nera-oro del team di Colin Chapman, che debuttò nel Gran Premio del Belgio dove dopo una buona qualifica conclusa al quinto posto, la nuova auto presentò diversi problemi tecnici che provocarono l'ennesimo ritiro.
Grazie alla WR5 nella seconda parte della stagione Jody Scheckter ritrovò competitività concludendo il Gran Premio di Spagna al quarto posto e il Gran Premio di Francia in quinta posizione. Il sudafricano tornò in testa ad una gara in occasione del GP di Gran Bretagna dove sfruttò al meglio il terzo posto ottenuto nelle qualifiche per prendere il comando della corsa. Purtroppo anche in questa occasione dovette ritirarsi per un problema al cambio.

Durante l'estate intanto si alimentò l'ipotesi di un passaggio di Jody Scheckter alla Scuderia Ferrari per la stagione successiva, ma nel terrore che il team austro-canadese decidesse di ricorrere in tribunale per l'interruzione prematura del contratto con il sudafricano, la squadra italiana decise di tenere riservata la notizia posticipando l'annuncio al 17 agosto 1978. Al posto del sudafricano venne ingaggiato il Campione del Mondo 1976 James Hunt proveniente dalla Mclaren.

Nel Gran Premio di Germania Scheckter arrivò al secondo posto, grazie ad una strepitosa rimonta dopo aver subito un problema all'alimentazione nel corso dei primi giri. Nella stessa gara la Theodore Racing schierò una WR3 comprata dalla Walter Wolf, in un Gran Premio di Formula 1 che per la prima volta vide schierarsi due vetture della casa canadese. Il pilota scelto dal team di Hong Kong fu il finlandese Keke Rosberg che partecipò anche ai Gran Premi d'Austria, Olanda e Italia (utilizzando una WR4) prima che la Theodore decidesse di abbandonare il Mondiale.

Bobby Rahal sulla seconda Wolf
Nel Gran Premio d'Olanda venne schierata la WR6 che consentì a Scheckter di concludere la gara al terzo posto, risultato che il sudafricano replicò anche a Watkins Glen, dove la Wolf schierò per la prima volta un secondo pilota ufficiale, lo statunitense Bobby Rahal, già impiegato in F3, che completò il suo debutto al dodicesimo posto.
Nel Gran Premio del Canada successivo Scheckter concluse la sua avventura nel team al secondo posto dietro al suo futuro compagno di squadra Gilles Villeneuve, alla sua prima affermazione in F1.
Grazie ai sei punti conquistati nella trasferta canadese la Walter Wolf Racing concluse la stagione al quinto posto nel Mondiale Costruttori con 24 punti, tutti ottenuti grazie al contributo di Scheckter, che terminò l'annata al settimo posto nella classifica riservata ai piloti.

1979


James Hunt sulla WR7
L'anno successivo con Scheckter passato alla Ferrari nel team Wolf arrivò l'inglese James Hunt. Per la terza stagione consecutiva la scuderia schierò una sola vettura, ma il Campione del Mondo 1976, ormai demotivato e appagato dalla conquista dell'iride non fornì prestazioni all'altezza del suo predecessore. La WR7, nuova vettura creata da Posthlethwaite ancora una volta sponsorizzata dalla Olympus si rivelò una monoposto lenta, incapace di reggere il passo di Ligier e Ferrari e nella prima parte di stagione arrivarono sei ritiri e un solo ottavo posto. James Hunt decise quindi di abbandonare la Formula 1 spinto dall'aver visto troppi colleghi e amici morire sotto i suoi occhi per la pericolosità di questo sport e notte-tempo il team Wolf ingaggiò il finlandese Keke Rosberg, che l'anno precedente aveva già corso con la WR3 per la Theodore.

Keke Rosberg sostituì James Hunt al volante della Wolf
L'introduzione della WR8 e successivamente della WR9 non cambiarono le cose e la Walter Wolf Racing ottenne solo delusioni con una serie di ritiri, un nono posto e l'onta della non-qualificazione subita in occasione del Gran Premio del Canada dove solo un anno prima il team aveva conquistato il podio.
Walter Wolf, stanco dell'investimento poco fruttuoso decise di lasciare la F1 chiudendo la scuderia nonostante per un breve periodo si sia parlato di un proseguimento dell'attività per la stagione 1980 con Patrick Tambay e Rick Mears contattati per il ruolo di piloti. Wolf cambiò la sua idea e vendette l'intera squadra al team di Emerson Fittipaldi, che incrementò le risorse della Fittipaldi Automotive, scuderia interamente brasiliana creata con suo fratello Wilson.


Altre Categorie


Campionato Britannico di Formula 1


1978

L'irlandese Dave Kennedy grazie a una WR3 comprata dalla scuderia Walter Wolf Racing per gareggiare nel Campionato Britannico di Formula 1 (denominata Shellsport Formula Serie 1), vinse il Budweiser Trophy, ultima gara stagionale disputata sul Circuito di Snetterton.

1979

L'anno seguente il campionato assunse la denominazione di Formula Aurora e Kennedy nel tentativo di migliorare la sua competitività utilizzò la WR4 e la WR6, imponendosi nei primi due appuntamenti del Mondiale in Belgio e in Gran Bretagna (sul circuito di Outlon Park). Per tutta la stagione l'irlandese riuscì a comportarsi molto bene, raccogliendo una serie di secondi e terzi posti e un ulteriore vittoria nell'ATV Trophy che lo proiettarono al vertice della classifica, dove concluse al secondo posto staccato di soli 3 punti dal Campione di quell'anno Rupert Keegan che disponeva di una Arrows. Anche altri piloti in quella stagione utilizzarono vetture di fabbricazione Wolf tra cui Val Musetti e Geoff Lees, il quale raccolse un terzo posto sul Circuito di Silverstone.

1980

Divina Galica, unica donna a imporsi su una F1
Nel 1980, le prestazioni della Wolf calarono e arrivò una sola vittoria con Desirè Wilson sul circuito di Brands Hatch a bordo di una WR4. Questa gara rappresentò la prima (e finora unica) vittoria di una donna in un evento organizzato per le vetture di Formula 1.
La sudafricana ottenne anche un secondo e un terzo posto nel corso della stessa annata, concludendo la stagione al sesto posto con ventuno punti.


Formula 2 giapponese


Nel 1979 la Wolf partecipò all'ultima gara stagionale del campionato giapponese di Formula 2 sul circuito di Suzuka con Keke Rosberg e Masami Kuwashima che raccolsero rispettivamente un terzo e un undicesimo posto.


Formula 3


Walter Wolf chiese alla Dallara di costruire una vettura per la stagione 1978 di Formula 3: nacque così la WD1, spinta dal motore Toyota sviluppato dalla Novamotorì che debuttò nel Gran Premio di Zolder con l'austriaco Horst Fritz che concluse la gara al diciannovesimo posto.
Nel corso della stagione vennero alternati i piloti Anders Olofsson, Loris Kessel e lo statunitense Bobby Rahal, che colse un buon terzo posto sul circuito del Nurburgring e un sesto posto a Monza, che gli permisero di collezionare ben 5 punti.

CAN-AM

La WD1 guidata da Gilles Villeneuve
Nel 1977 Walter Wolf provò anche la strada della Can-Am incaricando Dallara di costruire un telaio per quella che venne denominata WD1, spinta dal motore Chevrolet.
La vettura debuttò a Mont-Tremblant con l'esperto Chris Amon che dovette ritirarsi. Successivamente il suo posto nel team austro-canadese venne preso dall'ex Campione del Mondo di motoslitte Gilles Villeneuve che mostrò ai nordamericani il suo incredibile funambolismo e talento aggiudicandosi il terzo posto sul circuito di Road America.



Risultati in Formula 1:


Gare disputate: 47
Vittorie: 3
Podi: 13
Pole Position: 1
Giri più veloci: 2
Punti: 79
Miglior Posizione nel Campionato Costruttori: 4° Posto (1977)
Esordio: Gran Premio d'Argentina 1977 (Jody Scheckter: 1°)
Ultima gara: Gran Premio Stati Uniti 1979 (Keke Rosberg: Ritirato)



Williams e Head discutono con Alan Jones
Nonostante i suoi pochi anni di attività la Walter Wolf Racing è stato un team che durante la sua permanenza in Formula 1 ha saputo attirare su di se gli occhi e le invidie degli addetti ai lavori grazie ad un esordio straordinario con la vittoria di Jody Scheckter nel Gran Premio d'Australia.
Non solo, il merito della crescita della Williams come scuderia di F1 negli anni '80 è da attribuire in parte al petroliere Walter Wolf che fece incontrare Sir Frank Williams e una famiglia di ricchi sceicchi provenienti dall'Arabia Saudita, che appoggiarono finanziariamente il team manager inglese fino al 1984, garantendogli quei fondi che gli permisero di realizzare il suo sogno Mondiale nel 1980 con Alan Jones.
Lo stesso Keke Rosberg, pilota che condusse la Wolf nel periodo finale della sua carriera in F1 conquisterà il suo unico titolo iridato nel 1982 con la Williams, continuando in maniera indiretta il legame che unì Walter Wolf a Frank Williams.
Un ulteriore merito del finanziatore austro-canadese fu quello di aver dato luce a uno dei migliori progettisti della storia della F1: Harvey Postlethwaite che dopo aver costruito vetture competitive per la Hesketh, ebbe anche il merito di costruire una nuova monoposto di successo come la WR1, conquistando l'ammirazione di molti team principal tra cui Enzo Ferrari, che decise di ingaggiarlo a metà degli anni '80 per sostituire il 'vecchio' Mauro Forghieri.
Sono questi i motivi che hanno trasformato la Walter Wolf Racing una scuderia degna di essere chiamata con questo nome, lasciando il segno in questo sport a differenza di altre scuderie semi-amatoriali che si affacciarono nella Formula 1 di quegli anni. 

1 commento :

  1. Scheckter vinse il gp di Argentina non di Australia, che in quegli anni non era ancora inserita a calendario.

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