giovedì 16 marzo 2017

C'era una volta un team: Ligier

La Ligier è una casa automobilistica francese nata nel 1969 per iniziativa di Guy Ligier, ex giocatore di rugby ed ex pilota automobilistico degli anni sessanta e che vanta anche una presenza ventennale in Formula 1.


Storia


Guy Ligier, ex pilota capo dell'omonima scuderia
L'azienda, dopo la presentazione di alcuni prototipi entrò con un certo successo nel mercato dell'auto con la presentazione della Ligier JS2 nel 1970, vettura sportiva equipaggiata da motore Maserati V6 ed evoluzione della Citroën SM, i cui ultimi esemplari furono costruiti proprio negli stabilimenti Ligier.
Nel 1973 la Ligier JS3, vettura sport gruppo 6, fu la prima vettura a correre la 24 ore di Le Mans dotata del motore Cosworth DFV, sino ad allora utilizzato solo dalle scuderie di Formula 1. La vettura dopo una lunga sosta ai box per la riparazione del cambio, terminò la gara ma non venne classificata, avendo percorso una distanza insufficiente. Quell'anno la vettura corse altre 3 gare del mondiale sport.
La crisi petrolifera del 1973 e la messa in liquidazione della Maserati crearono non poche difficoltà e la casa di Vichy che decise di dedicarsi ad altri settori, quali la Formula 1 per lo sport e le microvetture per quanto riguarda la produzione di serie.


Formula 1


Gli anni '70


 Jacques Laffitte al volante della JS5
L'esordio in formula 1 avvenne nel 1976. La vettura denominata JS5 (le lettere della sigla JS, sono le iniziali del pilota Jo Schlesser, tragicamente scomparso nel corso del Gran Premio di Francia del 1968), equipaggiata con il motore Matra V12 con alla guida un solo pilota, il francese Jacques Laffite, si dimostrò assai valida e alla terza gara a Long Beach, ottenne un quarto posto.
La vettura ottenne la pole position nel GP d'Italia dello stesso anno. Laffite proseguì con un discreto successo la stagione ottenendo due terzi posti in Belgio e in Italia, un quarto in Svezia, e un secondo posto in Austria, terminando la stagione a quota 20 punti, con il settimo posto nella classifica piloti e il quinto nei costruttori. Caratteristica della JS5 era l'enorme presa d'aria periscopica posta sopra la testa del pilota.


1977


Il 1977 portò alla Ligier il primo successo in un GP. In Svezia, Laffitte portò per la prima volta una vettura francese con motore francese al successo (in precedenza la Matra aveva vinto dei GP ma con motore Ford).
Il resto della stagione non fu altrettanto positivo, la scuderia francese riuscì a raccogliere solo un secondo posto in Olanda, un sesto in Gran Bretagna e un quinto nell'ultima gara del Mondiale in Giappone. In questa gara esordì anche una seconda Ligier con al volante Jean Pierre Jarier.


1978


Nel 1978 la Ligier torna a correre con il solo Laffitte, che riesce però a raccogliere solo una serie di quinti posti e due podi in Spagna e in Germania occupando il terzo posto, complice anche il mancato sviluppo del motore Matra.

Laffitte su Ligier nel 1978

Alla fine dell'anno la scuderia francese si classifica in 6° posizione con 19 punti raccolti.


1979


La JS11, vincitrice di tre gran premi nel 1979
Nel 1979, la Ligier si impose nel novero dei più importanti costruttori. Il progettista Gérard Ducarouge progettò la JS11, che riprendeva i concetti delle vetture ad effetto suolo sviluppate dalla Lotus con i modelli 78 e 79.
Il nuovo motore Ford Cosworth fece il resto, regalando ben 3 vittorie nei primi cinque gran premi della Patrick Depailler).
stagione (le prime due ad opera di Laffitte e la terza con l'altro francese
Depailler venne poi licenziato dopo un incidente con un deltaplano, venendo sostituito da Jacky Ickx, che raccolse solo due piazzamenti a punti contro i 3 terzi posti del compagno Laffitte. Nella seconda metà della stagione però Williams e Ferrari riuscirono a sviluppare ulteriormente le loro nuove vetture e i risultati non furono più tali da garantire alla scuderia francese più del terzo posto in classifica costruttori e il quarto posto nella classifica piloti con Laffite.


Gli anni '80


1980


Didier Pironi sulla Ligier nel 1980
Nel 1980 la Ligier venne chiamata a confermare quanto di buono fatto l'anno prima. Piloti erano Laffite e Didier Pironi.
Con la vettura JS11/15, la scuderia ottenne due vittorie (una per pilota nel Gran Premio del Belgio con Pironi e nel Gran Premio di Germania con Laffitte), tre secondi posti e cinque terzi posti che regalarono 2° posto nel mondiale costruttori con 66 punti alle spalle delle impredibili Williams di Alan Jones (vincitore del titolo piloti) e Carlos Reutemann.

1981


Nel 1981 la squadra francese ritornò ai motori Matra, forte della sponsorizzazione della Talbot (la scuderia era iscritta come Talbot-Ligier).
Ligier ingaggiò Jean-Pierre Jabouille che, rimasto vittima di un grave incidente nel GP del Canada del 1980 con la Renault, per le prime due gare venne sostituito da Jean-Pierre Jarier.

Patrick Tambay a bordo della Talbot-Ligier nel 1981

Il rientro del pilota francese fu però problematico a causa dei postumi delle molte fratture alle gambe e pertanto si dovette ricorrere alla sua sostituzione con Patrick Tambay nella seconda metà di stagione.
La scuderia dunque poté praticamente contare sul solo Jacques Laffite, che ottenne 44 punti, con 2 vittorie e 1 pole position; Laffite fu anche il migliore tra i piloti europei e chiuse il mondiale al quarto posto, restando in lotta per il titolo sino all'ultima gara, che andò al brasiliano Nelson Piquet su Brabham.


1982


Nel 1982 iniziò la crisi della Ligier. Gérard Ducarouge progettista delle vetture degli anni precedenti, se ne andò all'Alfa Romeo e Laffitte e Cheever non andarono oltre 4 podi (tre per l'americano e 1 per il francese, nel Gran Premio d'Austria) che fruttarono 20 punti nel campionato costruttori. La scuderia eguagliò il risultato ottenuto nel 1978 scivolando in 8° posizione.


1983


Nel 1983 oltre la Talbot, anche Laffitte e Cheever abbandonarono una Ligier in crisi (accasandosi in Williams e Renault), che si avvalse della collaborazione di Jarier e Boesel.
La vettura JS21 con il motore Cosworth portò la Ligier ad uno dei massimi punti di crisi: infatti finì il campionato senza punti iridati, ottenendo come miglior risultato stagionale un settimo posto.


1984


De Cesaris su Ligier nel 1984
Nel 1984, la Ligier, continuando ad avere importanti sponsorizzazioni da società a partecipazione statale francesi come la SEITA (manifattura tabacchi) e Française des Jeux (lotterie) ottenne i motori turbo della Renault (altra società statale), ma malgrado questo non andò oltre i tre punti conquistati da Andrea De Cesaris nel secondo e quarto appuntamento del mondiale in Sudafrica e San Marino, che salvò l'onore della casa francese che chiuse l'annata in decima posizione nella classifica costruttori.




1985

Nel 1985 ancora con i motori Renault e con il cambiamento di coperture da Michelin a Pirelli, la scuderia parve rinascere pur senza vittorie, chiudendo il campionato al 6º posto con 23 punti e con un secondo e terzo posto nell'ultima gara in Australia.
In quella stagione da segnalare il licenziamento di Andrea De Cesaris dopo una serie di incidenti dovuti all'eccesso di irruenza del pilota romano tra cui lo spettacolare cappottamento nel Gran Premio d'Olanda che causò le ire di Guy Ligier. A sostituirlo arrivò Philippe Streiff.

Lo spettacolare incidente di De Cesaris in Austria, fortunatamente senza conseguenze

La Ligier non corse in Sudafrica in linea con la protesta della Francia contro l'Apartheid. Laffitte che in quell'anno tornò alla scuderia francese riuscì a racimolare ben 3 podi con il secondo già citato sul circuito di Adelaide e i due terzi posti consecutivi in Gran Bretagna e Germania.


1986


Nel 1986 le cose andarono ancora meglio, con i due alfieri Arnoux (licenziato dalla Ferrari dopo la prima gara del 1985) e Laffitte che arrivarono con continuità in zona punti nei primi gran premi dell'anno.
Purtroppo nel Gran Premio della Gran Bretagna, in cui Laffitte avrebbe superato il record di Graham Hill per il maggior numero di gare disputate (176) un brutto incidente interruppe bruscamente la carriera del pilota francese e rovinò il proseguimento della stagione delle vetture blu che raccolsero solo altri due piazzamenti a punti, un quarto con Arnoux nel successivo Gran Premio di Germania e un 6° posto nel Gran Premio del Messico grazie al sostituto di Jacques Laffitte, Philippe Alliot. Il team chiuse quindi la stagione al quinto posto della classifica costruttori con 29 punti conquistati.


1987


La Ligier motorizzata Megatron del 1987, guidata da Ghinzani
Il 1987 avviò una fase buia per la scuderia. Nel 1986 era stato raggiunto un accordo con l'Alfa Romeo che avrebbe fornito un motore 4 cilindri turbo. Tale accordo era stato firmato prima che la casa milanese fosse acquistata dalla FIAT, che in quanto proprietaria della Ferrari non aveva intenzione di investire per farsi concorrenza in casa, peraltro con un progetto dimostratosi problematico anche a causa della prossima messa al bando dei motori turbo.
Così mentre i primi test dimostravano gravi problemi di affidabilità, a seguito di alcune dichiarazioni particolarmente critiche di René Arnoux, l'Alfa Romeo ruppe il contratto e la scuderia fu costretta ad adottare in fretta e furia i motori Megatron. Da quest'anno il team cambiò di nuovo fornitura di gomme, passando dalla Pirelli alla Goodyear.
Dopo il forfait al primo GP, Arnoux ottenne all'esordio stagionale l'unico punto della stagione. Né lui né Piercarlo Ghinzani riuscirono a conquistare altri punti, ottenendo come miglior risultato nelle successive gare solamente due ottavi posti con l'italiano in Austria e in Italia.


1988


Johansson sulla JS31
La crisi si prolungò anche nel 1988, infatti nonostante la presenza di Johansson (spinto dalla Marlboro) e Arnoux, due piloti di grande esperienza nel Circus, la Ligier non riuscì a conquistare punti iridati.
Causa del disastro un grave errore di valutazione: la vettura JS31 era stata progettata con il serbatoio alle spalle del motore montato direttamente dietro al pilota. Esattamente il contrario di quanto avveniva solitamente.
Con questa soluzione si intendeva portare il peso del motore in posizione centrale. I risultati furono
pessimi anche per un motore, il Judd 8 cilindri (montato anche dalla Williams, che perse nel 1988 i propulsori Honda a favora della scuderia dominatrice di quell'anno, la Mclaren), non competitivo.


1989


Nel 1989, la scuderia francese sostituì il poco potente motore Judd con il Cosworth e riuscì ad ottenere tre punti frutto di un quinto posto da parte di Arnoux in Canada (in una gara condizionata da molti ritiri per via della pioggia) e un sesto con Olivier Grouillard (che sostituì Johansson, accasatosi alla Onyx) nel successivo Gran Premio di Francia.
La Ligier chiuse quindi la stagione al 13° posto della classifica costruttori alle spalle di Minardi, Onyx e March.


Gli anni '90



Gli ultimi anni con Ligier alla guida


1990


Nel 1990 fu ancora crisi profonda, con la stessa vettura del 1989 e Nicola Larini e Philippe Alliot come piloti.

Philippe Alliot su Ligier nel 1990

La Ligier non ottenne punti, cogliendo come miglior risultato un settimo posto, ottenuto in due occasioni consecutive in Spagna e Giappone dall'italiano Nicola Larini.


1991


Nel 1991, lo schieramento dei piloti fu radicalmente cambiato. Arrivarono l'esperto Thierry Boutsen e Erik Comas. La vettura JS35 venne dotata del motore Lamborghini 12 cilindri. Nonostante gli sforzi del belga, la scuderia non riuscì a varcare la zona punti in nessun Gran Premio e per il secondo anno consecutivo non raccolse punti.


1992


Nel 1992 la Ligier tornò ai motori Renault, prossimi campioni del mondo sulla Williams. Lo schieramento piloti restò immutato, con Boutsen e Comas a difendere nuovamente i colori della scuderia francese, anche se per un periodo molto breve si parlò anche del tre volte campione del mondo Alain Prost, licenziato dalla Ferrari nel 1991.

Prost testa la Ligier nel 1992

Dopo alcuni test però il francese declinò l'offerta, non volendo correre a 37 anni per un team poco competitivo. Finalmente ci fu una lieve ripresa con i due alfieri che riuscirono a conquistare 6 punti e il settimo posto a fine anno nel Mondiale Costruttori, anche se notando i risultati ottenuti dalle Williams questo risultato non fu troppo soddisfacente.


Cambi di proprietà e cessione a Prost


1993


La speciale Livrea utilizzata dalla Ligier nelle ultime due gare del 1993
Guy Ligier, stanco e sfiduciato, cedette la scuderia all'imprenditore Cyril de Rouvre (già proprietario della AGS dal 1989 al 1991). I miglioramenti acuti si videro nel 1993, anno in cui la Ligier JS39-Renault conquistò ben 23 punti; non accadeva dal 1985.
Autori di questa poderosa ripresa oltre alla bontà dei motori V10 Renault, furono Martin Brundle e Mark Blundell, che portarono per tre volte sul gradino più basso del podio la loro vettura e colsero una serie importante di piazzamenti a punti, soprattutto a favore del primo.
A fine anno, però, de Rouvre venne arrestato e la scuderia fu acquistata da Flavio Briatore, fondamentalmente con l'intento di "girare" la fornitura di motori Renault alla Benetton; il controllo del team passò successivamente allo scozzese Tom Walkinshaw, già collaboratore di Briatore alla Benetton.


1994


Michael Schumacher testa la JS39B
Il 1994 iniziò in maniera difficile per il team francese e la JS39B cominciò ad ottenere risultati solamente nella seconda parte di stagione.
Nel GP di Germania i due nuovi piloti Olivier Panis ed Éric Bernard conquistarono il secondo e il terzo posto alle spalle del ferrarista Gerhard Berger.
Dopo questa gara però solo Panis riuscì a conquistare altri punti con un sesto ed un quinto posto, mentre il suo compagno Bernard passò alla Lotus venendo sostituito da Johnny Herbert e Frank Lagorce.
Nell'ambito dello scambio di motori con la Benetton il futuro campione del mondo 1994 Michael Schumacher ebbe l'occasione di girare sulla JS39B in alcuni test. La Ligier concluse quindi al 6° posto in classifica con 13 punti conquistati.


1995


Come stabilito da Flavio Briatore, la Ligier perse il potente motore Renault, passato alla Benetton, dovendo ripiegare sui meno potenti propulsori della Mugen-HondaPanis fu confermato e tornò nella scuderia Brundle, che a volte diede spazio a Suzuki, forte di un grande appoggio finanziario.
A inizio campionato si scatenarono alcune controversie riguardo alla nuova vettura, la Ligier JS41, ritenuta una copia della Benetton B195.

La Benetton B195 e la Ligier JS41 a confronto

Tom Walkinshaw smentì le accuse affermando che, in realtà, la sua vettura era totalmente differente dal punto di vista meccanico e strutturale e che la somiglianza era solo apparente.
L'annata si rivelò buona, con 2 podi (un terzo posto di Brundle in Belgio e un secondo nell'ultima gara ad Adelaide con Panis) e diversi piazzamenti a punti di cui 3 quarti posti consecutivi che portarono il team al 5° posto nella classifica costruttori con ben 24 punti.


1996


Panis trionfa al volante della Ligier nel GP di Monaco 1996
Nel 1996 la Ligier corse per l'ultimo anno in Formula 1. L'annata fu peggiore della precedente, ciò nonostante il francese Olivier Panis riuscì anche se in modo rocambolesco ad aggiudicarsi il Gran Premio di Montecarlo di quell'anno (in cui solo 4 vetture riuscirono ad arrivare al traguardo).
La Ligier mancava l'appuntamento con la vittoria dal 1981, quando con Laffitte riuscì ad aggiudicarsi il Gran Premio della Germania.
Oltre ai 10 punti del primo posto a Monaco, arrivarono altri 5 punti grazie a un quinto e un sesto posto di Panis e due sesti posti ottenuti dal brasiliano Pedro Diniz, appoggiato dalla Parmalat.
A fine stagione la scuderia venne venduta ad Alain Prost che la ribattezzò con il suo nome (Prost Grand Prix), facendo sparire il team francese dalla F1 dopo 20 anni di permanenza.




La JS41, ultima vettura Ligier
La Ligier viene ricordata dagli appassionati di Formula 1 soprattutto per il suo periodo di splendore sul finire degli anni '70, grazie al quale il suo alfiere Jacques Laffitte giunse per ben 3 anni consecutivi al quarto posto del mondiale piloti risultando il migliore tra gli europei.
La scuderia è stata inoltre la prima a vincere una gara con motore e macchina costruiti interamente in Francia.
In questo team si sono messi in luce campioni come Depailler e Pironi, destinati entrambi però a vedere interrotte le proprie carriere da terribili incidenti.




Risultati in Formula 1:


Gran Premi disputati: 388
Vittorie: 9
Podi: 50
Punti: 388
Pole Position: 9
Giri più veloci: 9
Miglior Piazzamento Mondiale Costruttori: 2° (1980 con 66 punti)
Primo Gran Premio disputato: Gran Premio del Brasile 1976
Primo Vittoria: Gran Premio della Svezia 1977 (con Jacques Laffitte)
Primo arrivo a podio: Gran Premio del Belgio 1976 (con Jacques Laffitte)
Prima Pole Position: Gran Premio d'Italia 1976 (con Jacques Laffitte)
Ultima Vittoria: Gran Premio di Montecarlo 1996 (con Olivier Panis)
Ultima Pole Position: Gran Premio della Spagna 1981 (con Jacques Laffitte)


Ultimo Gran Premio disputato: Gran Premio del Giappone 1996 (Olivier Panis 7°; Pedro Diniz ritirato)

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