martedì 21 marzo 2017

Circuiti F1: Nürburgring - Nordschleife

Storia


La Nordschleife (anello nord, in tedesco) è il più celebre dei circuiti del complesso del Nürburgring. Fu inaugurato il 18 giugno del 1927, distinguendosi per la sua elevata lunghezza e complessità tecnica. L'intento di coloro che l'avevano disegnato era, infatti, quello di realizzare un circuito che mettesse in crisi anche le migliori vetture. Durante la seconda guerra mondiale il circuito fu, ovviamente, inattivo. Uscito illeso dai bombardamenti, fu invece gravemente danneggiato dalla decisione di alcuni militari alleati di percorrere i suoi 23 chilometri con i carri armati; questo obbligò i gestori del circuito a ricostruire la sede stradale per intero.
Nel 1951 la pista del Nordschleife ospitò la prima edizione del Gran Premio di Germania, inserito nel Calendario Mondiale di Formula 1. Alberto Ascari si aggiudicò la vittoria davanti al 'MaestroJuan Manuel Fangio. Negli anni successivi (escluse le edizioni del 1955, 1959, 1960 e 1970) la Nordschleife fu teatro di gare memorabili, divenendo il simbolo della F1 degli albori. Le mutevoli condizioni meteorologiche, la temerarietà dei piloti anni '50 e '60 e la genialità dei progettisti dell'epoca garantì un vero e proprio spettacolo in pista, osteggiato però dalle polemiche per le precarie misure di sicurezza presenti su un circuito così lungo e pericoloso.

Jochen Rindt, vincitore del GP di Germania 1970
Ogni anno decine e decine di piloti perivano sul tracciato tedesco, alimentando le critiche dei colleghi che intendevano cambiare l'ordine delle cose imponendosi in prima linea sul tema della sicurezza: Jackie Stewart si rivelò decisivo in questa battaglia, costringendo il Circus ad allontanarsi dal Nurburgring in favore di Hockenheim. Il Gran Premio di Germania 1970, vinto dall'austriaco Jochen Rindt, fu il secondo gp tedesco ad essere ospitato da una sede diversa da quella della Nordschleife (il primo caso avvenne nel 1959, quando la pista di AVUS, situata nei pressi di Berlino, fu utilizzata per ospitare il GP di Germania di quell'anno). La lontananza dalla Formula 1 permise un ottimo lavoro di restauro, a cominciare dal rifacimento della sede stradale per finire con l'addolcimento dei numerosi dossi, passando per l'inserimento dei guard-rail lungo tutti i 23 chilometri della pista.

Il terribile incidente di Niki Lauda
Questo non impedì l'abbandono totale da parte della F1 targato 1976: Niki Lauda, Campione del Mondo in carica e dominatore assoluto del Mondiale Piloti, fu coinvolto in un terribile incidente tra l'ottavo e il nono chilometro del tracciato tedesco. La sua Ferrari si schiantò contro una parete rocciosa, attraversando la pista e prendendo fuoco. Fu solo il prodigioso intervento di Arturo MerzarioHarald ErtlGuy Edwards e Brett Lunger ad impedire la morte dell'asso austriaco. Questo episodio macabro, che causò dei segni tutt'ora visibili sul volto di Lauda, rappresentò l'atto finale della storia d'amore tra la F1 e la pista del Nordschleife: il sindacato dei piloti, capitanato dallo stesso Lauda, ottenne lo spostamento definitivo della corsa ad Hockenheim.
Nonostante l'addio della massima formula automobilistica, il circuito tedesco continua ad ospitare gare endurance e alcuni eventi promozionali. Il 28 aprile 2007 una vettura di Formula 1 ha di nuovo girato sulla Nordschleife con alcune tornate dimostrative effettuate da Nick Heidfeld sulla BMW Sauber. È inoltre accessibile al pubblico (prerogativa che ha sempre avuto sin dalla fondazione) che può percorrere un giro sui 20,832 km di tracciato (la zona del traguardo, che è stata inglobata nella nuova pista, è vietata ai turisti) dietro il pagamento di un pedaggio. Ancor oggi il vecchio anello nord del Nürburgring è meta di un vasto numero di appassionati delle due e quattro ruote che vengono da tutto il mondo per percorrere un giro su quello che è a tutti gli effetti uno dei tracciati maggiormente ricchi di fascino nella storia degli sport motoristici.


Descrizione Circuito


Pianta della Nordschleife
La Nordschleife è caratterizzata dalla presenza di curve strette, di cambi di pendenza continui e da rettilinei molto lunghi. Ciò è causato dall'ampia superficie totale del circuito, la cui lunghezza supera abbondantemente i 20 km. La zona più riconosciuta è sicuramente la Flugplatz, il cui nome deriva dalla denominazione dell'aeroporto situato nelle vicinanze della pista. Questa parte del tracciato inizia con un breve rettilineo in salita seguito da una leggera discesa e due difficili curve sulla destra da percorre ad una velocità elevata; qui Chris Irwin e Manfred Winkelhock furono vittime di due incidenti terribili, che coinvolsero anche altre vetture. Un'altra zona molto famosa è il Fuchsrohre, la più difficile da affrontare dal punto di vista tecnico: la carreggiata è molto stretta, le velocità sono estremamente elevate e nei pressi del circuito troviamo una pericolosa foresta, separata solo da una barriera.
Sicuramente la curva Bergwerk è in cima ai pensieri dei piloti che si misurano contro la Nordschleife, essendo stato luogo di molti incidenti nel corso delle varie edizioni del Gran Premio di Germania: qui Carel Godin de Beaufort trovò la morte, mentre il tre volte Campione del Mondo Niki Lauda fu graziato dal miracoloso intervento di Arturo Merzario. Dopo aver affrontato la Bergwerk e una sezione del circuito chiamata Klosteral, i piloti si trovavano ad affrontare una delle curve più rappresentative di tutto il tracciato tedesco: trattasi del Karussell, tornante sopraelevato da affrontare alla cieca (solo Juan Manuel Fangio riuscì ad individuare una precisa traiettoria grazie all'individuazione di un punto di riferimento tra gli alberi) su una superficie di cemento, a cui segue una lunga discesa in pendenza.

Nick Heidfeld ripercorre la Nordschleife (2007)
La seconda parte del circuito inizia con la curva Brünnchen, seguita dalle due zone denominate Pflanzgarten. Data la sua elevate lunghezza è stata suddivisa in due sezioni, caratterizzate da salti enormi, uno dei quali prende il nome di Sprunghugel. Qui il circuito diventa molto veloce, costringendo il pilota ad un attenzione incredibile per evitare di incappare in un incidente. Solo chi conosce il tracciato sa quale sia la linea giusta da percorrere. Il secondo Pflanzgarten è seguito dal Schwalbenschwanz, una sequenza di curve molto veloci terminanti con il Kleine Karrusell, curvone inclinato a 90 gradi che immette sulla zona finale del circuito. Il tornante Galgenkopf conduce i piloti verso il lungo rettilineo Döttinger Hohe, in cui i piloti raggiungono velocità elevatissime prima di giungere alla serie di curve composte dall'AntoniusbucheTiergarten e Hohenrain, chicane finale che riconduce sul rettilineo d'arrivo. Il record della pista (nella configurazione utilizzata dalla F1) spetta all'austriaco Niki Lauda, autore del tempo di 6'58''600 al volante della Ferrari 312 T durante le qualifiche del Gran Premio di Germania 1975.


Albo d'oro:


1951 - Alberto Ascari (Ferrari)
1952 - Alberto Ascari (Ferrari)
1953 - Nino Farina (Ferrari)
Alberto Ascari, due volte vincitore del GP di Germania
1954 - Juan Manuel Fangio (Mercedes)
1956 - Juan Manuel Fangio (Ferrari)
1957 - Juan Manuel Fangio (Maserati)
1958 - Tony Brooks (Vanwall)
1961 - Stirling Moss (Lotus)
1962 - Graham Hill (BRM)
1963 - John Surtees (Ferrari)
1964 - John Surtees (Ferrari)
1965 - Jim Clark (Lotus)
1966 - Jack Brabham (Brabham)
1967 - Denny Hulme (Brabham)
1968 - Jackie Stewart (Matra)
1969 - Jacky Ickx (Brabham)
1971 - Jackie Stewart (Tyrrell)
1972 - Jacky Ickx (Ferrari)
1973 - Jackie Stewart (Tyrrell)
1974 - Clay Regazzoni (Ferrari)
1975 - Carlos Reutemann (Brabham)
1976 - James Hunt (Mclaren)

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