Il Gran Premio del Brasile fu la seconda gara del mondiale di Formula 1 edizione 1991, e si corse il 24 marzo sull'Autodromo José Carlos Pace di Interlagos.
Aspetti tecnici
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Partenza del Gp USA del 1991, prima gara dell'anno |
La Mclaren aveva schierato una vettura straordinaria, forte di un motore V12 Honda che riuscì a sbaragliare la concorrenza a dispetto di una crescente Williams motorizzata Renault.
Il primo Gran Premio dell'anno vide la vittoria di Ayrton Senna, che grazie ai 10 punti del primo posto (il nuovo sistema di punteggio introdotto dal 1991 prevedeva che i primi 6 piloti arrivassero a punti premiando con 10 punti il primo, 6 il secondo, 4 il terzo, 3 il quarto, 2 il quinto e 1 punto per il sesto, e che tutti i risultati raggiunti in gara valessero per la classifica, mentre negli anni precedenti venivano conteggiati per il titolo piloti solo i migliori 11 piazzamenti) comandava la classifica, seguito dal rivale ex-compagno di squadra in Mclaren Alain Prost, e dal connazionale Nelson Piquet. La Mclaren era in testa anche nella classifica costruttori precedendo la Ferrari, la Tyrrell e la Benetton.
Classifica piloti:
1 - Ayrton Senna: 10 punti
2 - Alain Prost: 6 punti
3 - Nelson Piquet: 4 punti
4 - Stefano Modena: 3 punti
5 - Satoru Nakajima: 2 punti
Classifica Costruttori:
1 - Mclaren: 10 punti
2 - Ferrari: 6 punti
3 - Tyrrell: 5 punti
4 - Benetton: 4 punti
5 - Lola: 1 punto
Qualifiche
Le qualifiche videro per la seconda volta consecutiva la pole di Ayrton Senna, capace di mettere la sua Mclaren davanti alle Williams di Riccardo Patrese e Nigel Mansell, seguite a loro volta dal compagno di squadra del brasiliano Gerhard Berger, dalle due Ferrari di Jean Alesi e Alain Prost e dalla Benetton di Nelson Piquet. A chiudere la top ten Gugelmin su Leyton House, Stefano Modena su Tyrrell e il belga Bertrand Gachot sulla promettente Jordan.
Griglia di partenza:
2 - Riccardo Patrese (Williams): 1'16''775
3 - Nigel Mansell (Williams): 1'16''843
4 - Gerhard Berger (Mclaren): 1'17''471
5 - Jean Alesi (Ferrari): 1'17''601
6 - Alain Prost (Ferrari): 1'17''739
7 - Nelson Piquet (Benetton): 1'18''577
8 - Mauricio Gugelmin (Leyton House): 1'18''664
9 - Stefano Modena (Tyrrell): 1'18''847
10 - Bertrand Gachot (Jordan): 1'18''882
6 - Alain Prost (Ferrari): 1'17''739
7 - Nelson Piquet (Benetton): 1'18''577
8 - Mauricio Gugelmin (Leyton House): 1'18''664
9 - Stefano Modena (Tyrrell): 1'18''847
10 - Bertrand Gachot (Jordan): 1'18''882
Gara
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Partenza |
Ayrton Senna fu autore di una grande partenza, rimanendo davanti ai due piloti Williams Mansell e Patrese, Jean Alesi, Gerhard Berger e Alain Prost. Il brasiliano accumulò subito un vantaggio superiore ai 3 secondi nei primi 8 giri, ma poi vide rimontare su di lui il Leone di Inghilterra che in 12 giri riuscì a portarsi a solamente 0,7 secondi dal pilota della Mclaren.
Durante il 17° giro il francese della Ferrari Prost rientrò ai box per cambiare le gomme, rientrando dietro al brasiliano Nelson Piquet.
Al 26° giro lo imitò Mansell, ma il pit stop ai box Williams fu disastroso, impiegando ben 14 secondi per cambiare gomme e retrocedendo così il pilota inglese dalla seconda alla quarta posizione.
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Mansell si avvicina a Senna |
Proprio in questo momento però nella Mclaren accadde qualcosa: il cambio stava pian piano cedendo e Senna perse la quarta marcia, mentre il suo rivale rimontava a suon di giri veloci.
Ironicamente fu la vettura di Mansell però a doversi ritirare a causa della rottura del cambio nel corso del 61° giro, dando quindi un pò di respiro al paulista che in un paio di giri perse anche la terza e la quinta marcia ritrovandosi bloccato con la sesta per il resto del gran premio.
A questo punto fu l'altro alfiere Williams, Riccardo Patrese che incominciò ad accorciare le distanze rapidamente, quando di nuovo un problema al cambio rallentò la sua rincorsa costringendolo ad accodarsi alla Mclaren.
Con una leggera pioggia che cadde sulla pista di Interlagos negli ultimi giri, Senna si limitò a gestire il suo mezzo, arrivando a traguardo con soli 2,9 secondi di vantaggio su Patrese, Berger, Prost, Piquet e Alesi. Il brasiliano non riuscì più a trattenere le lacrime. Ce l'aveva fatta, aveva finalmente conquistato il suo Brasile in un tripudio di tifosi festanti e altrettanto commossi. Con il braccio ormai a pezzi per la fatica di dover combattere con un cambio sempre più a pezzi, Ayrton Senna non riuscì più a contenere tutta la sua emozione. Solo per questo Gran Premio il brasiliano installò un microfono all'interno del suo casco con il quale era in collegamento con Rede Globo emittente brasiliana che trasmetteva il Mondiale di F1, che immortalò la gioia del campione registrando l'urlo liberatorio di Senna che rimase nella storia:
Ordine d'arrivo:
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Podio: Patrese, Senna, Berger |
1 - Ayrton Senna (Mclaren)
2 - Riccardo Patrese (Williams)
3 - Gerhard Berger (Mclaren)
4 - Alain Prost (Ferrari)
5 - Nelson Piquet (Benetton)
6 - Jean Alesi (Ferrari)
7 - Roberto Moreno (Benetton)
8 - Gianni Morbidelli (Minardi)
9 - Mika Hakkinen (Lotus)
10 - Thierry Boutsen (Ligier)
Giro più veloce:
Nigel Mansell (Williams): 1'20''436 (nel giro 35)
Classifiche Post-gara
Con questa vittoria Ayrton Senna allungò in classifica su Prost, secondo a 11 punti dal brasiliano. A seguire Patrese e Piquet a quota 6 e Berger a quota 3. La Mclaren si avvantaggiò anche nel Mondiale Costruttori fermandosi a quota 24, 14 punti in più della seconda classificata Ferrari.
Classifica Piloti:
1 - Ayrton Senna: 20 punti
2 - Alain Prost: 9 punti
3 - Riccardo Patrese: 6 punti
4 - Nelson Piquet: 6 punti
5 - Gerhard Berger: 4 punti
Classifica Costruttori:
1 - Mclaren: 24 punti
2 - Ferrari: 10 punti
3 - Williams: 6 punti
4 - Benetton: 6 punti
5 - Tyrrell: 5 punti
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